Addio per un voto o un amore di Grazia Longo

Ribellione, sogni, famiglie in crisi dietro l'aumento delle fughe giovanili Ribellione, sogni, famiglie in crisi dietro l'aumento delle fughe giovanili Addio, per un voto o un amore In un anno spariti 30 ragazzi L'ultima ò Giorgia Biancamano, un corpo da donna e i sogni di una ragazzina: la studentessa di 16 anni e scomparsa tre giorni fa da casa, a Vcnaria, dopo una pagella zeppa di insufficienze. Sono decine e decine i ragazzi che ogni anno fuggono di casa. Sposso non portano con sé denaro né documenti. Spariscono dopo un brutto voto o un litigio, oppure se ne vanno perché sono innamorati di qualcuno che non piace a mamma e papà. A volte 11 spinge una delusione d'amore che sembra insuperabile, in altri casi confessano, al ritorno, di essere spariti soltanto «per la voglia di avventura». Nella stragrande maggioranza dei casi ricompaiono: tornano dai genitori o vengono affidati in comunità di accoglienza. Qualcuno, però, finisce per cacciarsi nei guai. Dal primo gennaio sono fuggiti da Torino e dalla cintura 16 minorenni (uno dei quali non ha ancora 14 anni). L'anno scorso 175 (dei quali diciannove con meno di 14 anni), cifra che rappresenta un record negativo nelle statistiche dei minorenni scomparsi. «Non si ha più notizia - dice il questore Carlo Ferrigno - di venti tra quelli fuggiti l'anno scorso, e di 9 di quelli spariti dal 1° gennaio». Il questore sfoglia le denunce di scomparsa: 65 minorenni fuggiti nel 1990, 97 nel 1991, 49 nel 1992. «Quelli scappati tra il '90 e il '92 sono stati tutti rintracciati. La metà è tornata spontaneamente, gli altri sono stati bloccati da noi o dai carabinieri». I fascicoli della questura raccontano la storia di Francesco, 12 anni, fuggito dopo la separazione dei genitori. Di Ivana, 13 anni, scomparsa dopo un brutto voto a scuola e un rimprovero della nonna. Di Katlin in fuga «per amore» e di Antonella, 16 anni, sparita da Balangero nel giorno del suo compleanno, lo scorso 10 novembre. II questore spiega che più dei maschi, fuggono le ragazzine. «Si tratta quasi sempre di studenti, che durante la lontananza da casa non commettono reati. Se ne vanno soprattutto nella bella stagione, quando si può dormire all'aperto». Perché scappano? «Nel 70 per cento dei casi c'è alle spalle una situazione famigliare difficile: a volte si tratta di minori che fuggono da storie di disperazione e di degrado, di carcere e di tossicodipendenza. Oppure lasciano genitori nel bel mezzo di una separazione, o con i quali litigano continuamente. Il 20 per cento delle fughe si spiega con la scuola (un brutto voto, un esame non superato) o con l'amore (un fidanzato malvisto dai genitori o il sogno di una fuga romantica)». Il rimanente 10 per cento dei minori fugge per «la voglia d'avventura» o perché affetto da handicap psichici. Pochissimi finiscono come Manuela Petilli, la quindicenne di Strambino uccisa da un maniaco lo scorso agosto. Gran parte delle scappatelle si conclude come quella di Stefania Iacono, 17 anni, tornata a casa la scorsa settimana dopo 8 giorni. Il questore Carlo Ferrigno rivolge un appello ai ragazzi in fuga: «Se vivete situazioni difficili in famiglia rivolgetevi alla polizia senza paura: vi ascolteremo. Se è ciò che desiderate, troveremo sirtemazioni diverse dalla vostra casa. Ma se andate d'accordo con mamma e papà tornate da loro. Restando sulla strada correte rischi che neppure immaginate». Tra i fascicoli più recenti c'è quello di Valentina Grondana, la ragazza di San Mauro di cui non si hanno notizie dal 23 gennaio. In vista del 14 febbraio i genitori hanno affisso in città decine di manifesti: «Valentina, ovunque tu sia, buon onomastico. Ti aspettiamo sempre». Per Giorgia Biancamano, la ragazza di Venaria, c'è un disperato appello di mamma e papà: «Fatti viva. Non ti puniremo, puoi abbandonare la scuola se vuoi. Ma telefona, dicci che stai bene». Ieri Pedra Biancamano ha cercato la sorella Giorgia setacciando con una decina di amici bar, discoteche e pizzerie di Torino. Hanno affisso la fotografia della ragazza alla stazione, all'imbocco dell'autostrada per Milano. «Vi voglio bene» ha scritto Giorgia prima di sparire. «A scuola vado male, cercherò un lavoro». Giorgia rincorreva il sogno di diventare fotomodella. Ha appena finito un corso per «mannequin». Anna, un'amica di 17 anni: «Ultimamente si muoveva e si vestiva come un'indossatrice». La mamma Anna Maria Negri si torce le ma¬ ni: «E' poco più di una bambina, temo che qualcuno l'abbia illusa promettendole sfilate di moda». Nell'appartamento di via Amati 130 la notte scorsa era squillato il telefono: «Ho visto Giorgia alla discoteca "Iceland" di via San Massimo, a Torino. Era con uomo sui trent'anni». Il padre Valentino, 48, anni, è salito sull'auto col cuore in gola, si si è precipitato in discoteca. Giorgia era sparita nuovamente. Giovanna Favro Grazia Longo k'^MWurft «» l*»fio *„V>É «fi °»J Un ragazzo affìgge un volantino per segnalare la scomparsa di Giorgia Biancamano A destra, gli auguri di buon onomastico che la famiglia Grondana rivolge a Valentina

Luoghi citati: Balangero, Milano, San Mauro, Strambino, Torino, Venaria