Becker-Korda che duello di Roberto Lombardi
Al torneo di tennis di Milano oggi una finale tra campioni veri Al torneo di tennis di Milano oggi una finale tra campioni veri Becker-Korda, che duello 77 tedesco elimina l'haitiano Agenor e il boemo piega lo spagnolo Bruguera MILANO. Becker contro Korda: questa la finale oggi al Forum di Assago. Un match tra campioni veri: Boris, sceso nella tredicesima posizione delle classifiche Atp, sta tornando a grandi passi se stesso; il boemo, dal canto suo, è un avversario ostico per tutti. Ne sa qualcosa Ivanisevic, ne sa qualcosa anche Bruguera, che ieri ha dovuto cedergli il passo. Korda, nella prima semifinale, ha battuto lo spagnolo grazie a una migliore qualità di gioco, nonostante il punteggio non lasci intendere più di tanto la differenza tecnica tra i due giocatori. Può sembrare un paradosso sottovalutare le doti del catalano, quarto giocatore del mondo, certamente molto migliorato sul veloce tappeto indoor, ma il tennis del boemo è straordinario tecnicamente e frenato a tratti solo dalla sua dissolutezza tattica. Korda gioca un tennis molto difficile che ha bisogno che tutto funzioni alla perfezione nel suo delicato meccanismo psicofisico, altrimenti, come gli è successo a inizio di partita, finisce per commettere errori incomprensibili ai più. Chi lo conosce bene, però, apprezzandone la genialità e senso estetico delle soluzioni ha comprensione per le pause di rendimento. Il boemo, protagonista di clamorosi fallimenti, ora è molto migliorato anche sotto l'aspetto psicologico. Alla fine del '92 si è sposato ed ha avuto una figlia, Jessica, nel febbraio dello scorso anno: tutte tappe decisive nella sua maturazione, ma la più importante è stata probabilmente l'incontro di inizio '91 con Vladimir Zednick, ex giocatore di Coppa Davis cecoslovacco. Una conferma, per chi conosce bene Zednick, che i rapporti tra giocatore e allenatore prescindono a volte dalle capacità di comunicazione. Al gigantesco Vladimir basta probabilmente solo un gesto per farsi capire e comunque obbedire. Ritornando alla partita, c'è da rilevare come Korda, dopo un inizio incerto che gli è costa¬ to il primo set, sia stato capace di cambiare marcia nel secondo aggiudicandosi cinque giochi consecutivi. Il terzo set è stato deciso da un solo break al settimo gioco, ma il rilievo statistico è estremamente favorevole a Korda più di quanto il punteggio totale non riesca ad esprimere. Quasi il quadruplo di punti vincenti rispetto all'avversario e un saldo di due punti su tre nelle discese a rete rappresentano un successo percentuale notevole se si considera realizzato nei confronti di un difensore come Bruguera. L'equilibrio nel punteggio si spiega invece anche con l'alto numero di errori gratuiti, ben quarantasei, commessi incredibilmente dal giocatore boemo. Nel secondo incontro sono scesi in campo Becker, che in precedenza si era sbarazzato dell'ostico Pioline, e Agenor, vincitore in tre set su Masur. All'inizio del match Boris si è trovato in difficoltà: il suo avversario gli impediva di prendere la rete, tirando bordate da fondo campo. E quando il tedesco andava avanti, veniva superato da precisi passanti. Un primo set tiratissimo, che si è concluso al tie-break: si è imposto Boris per 8-6 (ed i sei punti conquistati da Agenor sono stati ottenuti tutti su errori di Boris non provocati). Ma nella seconda partita la musica è cambiata di colpo. Sembrava di assistere a un altro match: Becker ha tolto subito il servizio all'haitiano, poi ha piazzato tre «aces» consecutivi che hanno tolto all'avversario ogni residua velleità. Agenor, contro un Becker che ora si portava a rete con molta più determinazione, si è arreso di colpo, riuscendo a racimolare un solo game. Come una candela che si è spenta in fretta. Roberto Lombardi Risultati delle semifinali: Korda (Cec)-Bruguera (Spa) 4-6, 61, 6-4; Becker (Ger)-Agenor (Hai) 7-6 (8-6), 6-1. Becker sta finalmente tornando se stesso: l'ha dimostrato anche contro Agenor
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