Marini primo giorno da maestro

Marini, primo giorno da maestro Otto anni fa era ancora il podista di centrocampo: oggi debutta in panchina Marini, primo giorno da maestro E' Bianchi la novità per dimenticare Bagnoli MILANO. Sono passate appena otto stagioni dalla sua ultima apparizione con la maglia dell'Inter e Giampiero Marini, 43 anni, una vita sotto la stessa bandiera, esordisce oggi a Piacenza sulla panchina interista al posto del «giubilato» Bagnoli. L'addio al calcio giocato fu in Juventus-Inter del 23 marzo '86 dove l'allora allenatore Corso gli fece disputare i 5' finali, al posto di Rummenigge, nel tentativo rivelatosi inutile di recuperare lo svantaggio di due gol. Poi il supercorso allenatori di Ce verciano, le panchine delle giovanili interiste con uno scudetto nel torneo Primavera '89 e la se .i/ania di responsabile di tutto il settore juniores fino a martedì quando Pellegrini l'ha chiamato a salvare l'Inter. «Ma non chiedetemi quali sono i miei sentimenti in questo momento - dice il tecnico - sono solo concentrato sulla squadra e sulla gara di Piacenza. Del mio esordio, dei timori e delle paure riparleremo martedì, quando riprenderemo la preparazione, nella speranza che sia stato positivo». Più che il Piacenza («Una formazione che pratica un buon calcio e ha una buona organizzazione di gioco al punto da aver ottenuto anche 10 risultati utili consecutivi») lo preoccupa l'Inter, dove ci sono ancora tante cose da sistemare e chiarire: «Ho preso in mano le redini solo martedì e in questi primi giorni ho potuto fare poco. Mi sono li¬ mitato a lavorare sulla preparazione fisica e sul piano psicologico per trasmettere ai giocatori grinta e determinazione, due fattori decisivi per la riuscita dell'impresa». In sostanza, anche se Marini non lo dice, ha «fatto mangiare» ai giocatori quel famoso «peperoncino» che Bagnoli si era sempre rifiutato di usare, convinto che non rientrasse nei suoi compiti. Marini non si è fermato qui. Memore degli insegnamenti di Bearzot, col quale è diventato campione del mondo nell'82, sta curando molto l'affiatamento per creare un gruppo compatto e ben amalgamato: «Tutti per uno, uno per tutti, questo il nostro motto e non solo in campo». Un invito rivolto in particolare ai due olandesi, che finora hanno vissuto come separati in casa: «Devono partecipare attivamente a tutta la vita della squadra, dalle discussioni tecniche e tattiche alla convivenza nei ritiri e a tutte le altre sfumature. Osservato speciale è Bergkamp che ha un carattere ancora più chiuso di Jonk e fa più fatica. Deve imparare a sentirsi importante e dimostrarlo ai compagni. Lui sostiene che ha ancora problemi di ambientamento e di adattamento. Speriamo che A Camaiore Lido si sta giocando, in simbiosi con il carnevale di Viareggio, un torneo di calcio chiamato Tangente: le squadre sono i Craxini, i Poggiolini, i Forlanini. Su rigore non si cerca sempre di segnare, ma si patteggia cosa fare. Trattandosi di torneo Tangente, è moralmente già tanto che il rigore ci sia. li superi presto. Cercherò di aiutarlo con alcuni accorgimenti tattici per metterlo in condizione di fare qualche gol in più. Cosa indispensabile per rilanciarci». Nessuna anticipazione sulla formazione, ma sembra scontato l'utilizzo di Bianchi sulla fascia destra, l'ha chiesto il calciatore, finora restio a giocare dall'inizio. Poi ci sarà il rilancio di Shalimov e Dell'Anno. Lo vuole Pellegrini, che ha bisogno di metterli in mostra per piazzarli altrove al prossimo mercato. Tra l'altro Schillaci (un a'tro elemento da recuperare) nei giorni scorsi ha ricevuto un'offerta miliardaria dai giapponesi dello Yokohama Marinos dell'ex interista Diaz. Ieri il presidente ha «caricato» la squadra ad Appiano: non la seguirà a Piacenza per partecipare alla Cresima della figlia Valentina. Nino Sorniani Sandro Bianchi (a destra), 28 anni fra due mesi, torna in campo fin dall'inizio nell'Inter di Marini che spera nel risveglio di Bergkamp Intanto Totò Schillaci ha ricevuto un'offerta da un club giapponese

Luoghi citati: Camaiore, Milano, Piacenza, Viareggio, Yokohama Marinos