Oggi può nascere l'anti-Milan

Il campionato propone la sfida fra le squadre che sembrano più in salute Il campionato propone la sfida fra le squadre che sembrano più in salute Oggi può nascere Panti-Milan Parma oppure Samp: chi va alla rincorsa? Il Milan è in testa al campionato dal 6 ottobre 1991: sempre, tranne una domenica. Ciò spiega come la ricerca di un serio antagonista rimanga a tutt'oggi l'unico passatempo scampato alla tirannide, e da essa concessoci. Partecipare è facile. Si prendono due fra le immediate inseguitrioi e, con l'ausilio del calendario, si monta l'evento. Il 23 gennaio toccò a Sampdoria e Juventus. Oggi è il turno di Parma e Sampdoria. Sennonché quel birbante di un computer ne ha combinata un'altra delle sue, abbinando gli spareggi a un paio di salitelle dolci dolci, Milan-Piacenza e Milan-Cremonese. Naturalmente, SampJuve finì in parità. E così i Berlusconiani, violato il fortino di Cagni, non solo rimasero senza pretendente, ma aumentarono addirittura il vantaggio. Questa volta, la carovana fa tappa al Tardini. Il Parma e la Sampdoria sono le squadre del momento. La Juve, viceversa, è sempre la squadra del «momento prima»: più che le tormentate esibizioni, sono le vigilie a gonfiare i cuori. Oggi ospita il Lecce e dovrebbe, con tutto il rispetto per chi ha imposto lo 0- 0 al Milan a San Siro, restare in scia. E' anche la prima domenica senza l'Osvaldo: l'Inter di Marini debutta a Piacenza. Il Parma è l'orchestra che suona meglio. La Sampdoria, la banda che tira e segna di più. Martedì scorso si sono affrontate in Coppa Italia a Marassi, dando vita a un entusiasmante rodeo: il Parma ha giocato, la Sampdoria ha vinto. La probabile assenza di Ruud Gullit sottrae ai doriani il razzo che li ha lanciati in orbita. Problemi muscolari: nella migliore delle ipotesi, si accomoderà in panchina. Eriksson sta pensando a Salsano, un centrocampista. Le marmellate del professorino svedese non hanno nulla da invidiare alle gelatine del Trap. Lo tenga presente Bettega. Nessun cannoniere, tutti cannonieri, era questa la ricetta. Complimenti allo chef: 11 reti Gullit, 9 Mancini, 7 Platt, 6 Lombardo, 4 Jugovic, per citare 1 migliori. Ma adesso, senza Ruud? Il Parma ne ricava indiscussi benefici. All'olandese è stata fatale, come sospettavano al Milan, la mina della partita infrasettimanale. Reggerne tre in otto giorni non è da tutti. Eriksson si consola con Lombardo, in forma strepitosa. Fa l'ala e il terzino, assomiglia sempre più al polacco Lato, e non solo per la pelata. In rapporto all'ultima stagione, la Samp ha sette punti in più, il Parma sei. In classifica, però, bazzicano a quattro e cinque lunghezze dal Milan. O la va o la spacca. Scala conferma la coppia Asprilla-Zola, 17 gol in due, e porta Melli in panchina. Lo squadrone che annichilì il Milan a San Siro è complesso di levatura mondiale. La tenuta atletica resta di prim'ordine. Zona o non zona, come filosofia la Samp è più vicina alla Juventus, il Parma al Milan. Là, bagliori accecanti; qui, geometrie nitide e avvolgenti. Tifiamo per un bis dello spettacolo offerto martedì, in Coppa. Il risultato che più vellica l'appetito dei guardoni milanisti è il pareggio. Fuori Gullit, la Samp si aggrappa a Mancini e Lombardo. Assetto variabile, senza boe in attacco. A rigor di pronostico, favorito è il Parma. Specialmente adesso che Benarrivo e Di Chiara hanno rispolverato il turbo. , Roberto Beccantini parma 8 ATTACCO samp 9 Cominciamo dai numeri: 44 gol la Samp [primo attacco del campionato], 34 il Parma [terzo]. E la Samp non schiera punte di ruolo. Al massimo una: Mancini o Gullit, a turno. Se Scala ha sacrificato il tridente per la coppia [Zola-Asprilla], Eriksson è per un calcio che lasci i rivali senza riferimenti. L'assenza di Gullit ne sconvolge i piani. Le offensive del Parma seguono itinerari studiati a tavolino - per esempio, i binari di Benarrivo e Di Chiara - e sfociano nella fantasia di Zola e nei numeri di Asprilla. Più assortite le trame della Samp: dalle incursioni di Gullit [quando c'è] alle volate di Lombardo, dai ricami di Mancini alle imboscate di Jugovic e Platt. Al menù della casa, manca soltanto uno Zola sui calci di punizione. parma 8 Per quanto sia riduttivo isolare un reparto dall'altro, la difesa è il settore nel quale la supremazia del Parma risulta più schiacciante: 16 gol, contro 28. Se solo il Milan [8 reti] ha fatto meglio della squadra di Scala, solo 5 squadre hanno fatto peggio della Samp. E dire che a portieri, e a moduli, siamo lì. Doriani senza Mannini e con Vierchowod febbricitante. Parmigiani senza Grun, convalescente, e Sensini, squalificato. La difesa di Scala [Minotti libero, Apolloni e Matrecano stopper, Benarrivo e Di Chiara ai fianchi] è più collaudata e meglio protetta. La maginot di Eriksson [Rossi libero, Sacchetti e Vierchowod in marcatura, Lombardo e Serena ai lati], più grezza e vulnerabile. Il Parma poggia tutto sull'organizzazione, la Samp sull'improvvisazione. parma cV Anche qui, si fa preferire il reparto di Scala. Benarrivo e Di Chiara sono formidabili incursori, e per giunta in gran forma. Pin è la degna prolunga di Zoratto, Brolin un efficace trasformista, Crippa un implacabile stantuffo. Del centrocampo del Parma, piace la tendenza al solido e al geometrico. Quello della Samp è un inno all'arrivano i nostri: Lombardo, Jugovic, Platt, Evani, Serena. Eriksson ne ha ritoccato l'assetto, affidando la regia a Evani. Restano Gullit e Mancini: ora arretrati, ora avanzati. Il gioco del Parma segue sempre un filo logico; l'azione della Samp, mai. Come filtro, meglio i parmigiani. Eriksson dispone di elementi votati all'assalto, cosa che spiega attaccosuper e difesa di burro. Al Tardini di fronte l'orchestra Scala e i tiratori scelti della banda Eriksson

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