Le stellette della Finmeccanica di Fabiano Fabiani

Da ieri sotto la guida di Fabiani il nuovo polo dell'industria militare italiana Da ieri sotto la guida di Fabiani il nuovo polo dell'industria militare italiana Le stellette della Finmeccanka Tre gruppi di società dell'ex Efim sono passati di mano La holding controlla ora il 65% del mercato nazionale ROMA DALLA REDAZIONE E' nato il nuovo polo della difesa italiana: si tratta di tre gruppi di società dell'ex Efim confluite sotto il controllo della Finmeccanica. La vendita risale a un mese fa, ma è stata formalizzata solo ieri e ricompone, dopo circa 15 anni, la lunga guerra di secessione che ha visto opposte la Finmeccanica e l'Efim attraverso la firma di uno dei più grandi contratti degli ultimi anni del settore per la creazione di un sistema coordinato dell'industria della difesa che consente a Finmeccanica di garantire il 65% dell'offerta al mercato nazionale, mentre il 35% è ripartito fra Fiat, Aermacchi, Elettronica, Beretta. Secondo quanto si apprende, nella prima società confluiranno le attività elicotteristiche (Agusta ed Agusta sistemi) ed amministratore delegato sarà Amedeo Caporaletti, carica che ricopriva in Agusta. Il secondo gruppo sarà rappresentato da Avionica ed Apparatistica, con Galileo e Sma e andrà a completare le attività della Fiar e dell'Alenia, le altre due società della Finmeccanica che operano in questo settore. A guidare la nuova struttura sarà Silvano Casini attualmente amministratore delegato della Fiar. Nella riunione di fine gennaio del consiglio di amministrazione della Finmeccanica era stato esaminato il progetto di razionalizzazione dell'attività del settore Avionica e degli apparati elettronici di supporto che si incentra su Fiar, identificata come il polo di riferimento di tale attività per l'intero gruppo. Nella struttura che raccoglierà il comparto degli armamenti confluiranno la Oto Melara e la Breda meccanica bresciana, amministratore delegato sarà Pierfrancesco Guarguaglini. Il settore missilistico costituirà un capitolo a parte nel progetto di razionalizzazione. E', infatti, prevista la creazione di un nuova struttura, verosimilmente societaria, nella quale confluiranno le competenze missilistiche di Alenia e Oto Melara. Il progetto Finmeccanica per la creazione del polo difesa, dunque, sembra dirigersi necessariamente verso l'esercizio del diritto d'opzione che presuppone l'aumento di capitale delle società per un importo complessivo di 4068 miliardi. Ieri, infatti, sono state trasferite solo le attività, mentre restano fuori le passività anteriori al 31 dicembre 1992, data d'inizio del periodo d'affitto. La trattativa con i sindacati per quanto riguarda gli esuberi, infine, costituisce l'ultimo aspetto. Il piano presentato da Finmeccanica ed approvato dal governo ne prevedeva circa 2800. Si è ricomposta dunque la lunga guerra di secessione che ha visto opposte la Finmeccanica e l'Efim. Due rette parallele destinate a non incontrarsi mai e che, con la firma di oggi per il passaggio a Finmeccanica delle aziende della difesa ex Efim, hanno trovato una convergenza in grado di realizzare la razionalizzazione del comparto. Predieri e Fabiani sembrano, dunque, aver ricomposto vecchie fratture scaturite da attività complementari ma contrapposte, parallele ma separate, firmando uno dei più grande contratto di questi anni, per un valore stimabile fra i 7.500-8.000 miliardi. Fabiano Fabiani, amministratore delegato della Finmeccanica

Persone citate: Amedeo Caporaletti, Beretta, Fabiani, Pierfrancesco Guarguaglini, Predieri, Silvano Casini

Luoghi citati: Finmeccanica, Roma