Si scatenano i cercatori di rifiuti elettronici il principe pacioccone di Furio ColomboFerdinando Camon

anteprima. In volume il «Parolaio» di Pierluigi Battista LETTERE AL GIORNALE Si scatenano i cercatori di rifiuti elettronici; il principe pacioccone Arrivano i dipendenti politicamente corretti Prendo spunto dall'articolo di Furio Colombo del 2 febbraio. Fino alla fine degli Anni 80 l'Europa ha vissuto un periodo di benessere economico durante il quale le aziende ricercavano il loro personale in tutte le fasce di lavoratori. Ma da quando la crisi ha iniziato ad essere più forte alcune categorie ne hanno risentito più di altre. Ritengo, per esempio, che sia diminuita la possibilità di trovare lavoro per le donne, per i noti «problemi» della maternità. Ma visto che molti osservatori sono concordi nell'indicare una diminuzione dei posti di lavoro nel prossimo futuro, mi sono chiesto quali metodi potranno usare le aziende per selezionare il loro personale. 0 meglio su che basi scartare coloro che si presentano. Negli Stati Uniti, come Colombo ci racconta, si è iniziato a selezionare il personale fra non fumatori ma forse è solo il primo passo verso la scelta di un dipendente «politicamente corretto». Penso proprio che saranno le persone delle quali ha parlato (spie) a giocare un ruolo non da poco in tutto ciò. Mi spiego meglio: con le tecnologie digitali tutto quanto ci riguarda finirà ben presto codificato, sicuramente protetto, ma non per questo inaccessibile. Insomma una ditta, quando ti avrà di fronte saprà tutto di te, compresi i tuoi problemi medici ed i tuoi gusti. Non appena ci sarà la tv interattiva, che porterà molte comodità, si scateneranno dei veri e propri «cercatori di spazzatura elettronica». Saranno quelle persone che inseguiranno i tuoi acquisti, per studiare i tuoi gusti, curioseranno nella tua posta, vedranno quali film guardi. Ti diagnosticheranno una malattia prima del tuo medico e potranno darti il benservito a un colloquio senza che tu capisca il perché. Non sono fantasie, è la realtà nella quale la persona intervistata vive già. E' iniziato il grande gioco deU'informazione, ma come si tutelano negli Stati Uniti? Riccardo Cab-mani, Torino Carlo, sangue freddo oppure incoscienza A pochi giorni dal maldestro attentato che in Australia lo ha lasciato impassibile, leggo che il principe Carlo d'Inghilterra sempre laggiù ha nuovamente dimostrato di avere sangue freddo durante un fortunoso atterraggio. Credo però che non sia sfuggita l'espressione del principe al momento degli spari: più che impassibilità il suo volto lasciava trasparire una stupita assenza, come se egli non avesse capito cosa stava succedendo. Ora, dopo aver letto che persino il pilota si è preso un grande spavento, pare proprio che la flemma di Carlo di fronte al pericolo non sia dovuta a sprezzo dello stesso, ma al fatto che, pacioccone lui, non se ne rende neppure conto. Michele Arcangeli Viguzzolo (Alessandria) «Istituti di cultura servono specialisti» Il sen. Migone mi chiama in causa sugli Istituti italiani di cultura. L'approvazione della Legge 20-121990, n. 401 di riforma è avvenuta dopo forti contrasti sorti proprio sugli art. 14 e 16 che regolano le nomine ministeriali negli Istituti; ne sono testimonianza le dichiarazioni di voto dei sen. Visentini e Nocchi, quest'ultima in ferma opposizione «Alla previsione di un numero così cospicuo di direttori di nomina governativa». Significativa la dichiarazione di voto del sen. Arduino Agnelli, quando rilevò che «Le modifiche introdotte alla Camera dei Deputati risentivano della volontà di tutelare situazioni individuali, con ciò confermando le distorsioni del sistema; auspicò che non dovevano più riproporsi, ritenendo che la legge di riforma non abbia dato un colpo di spugna a eredità del passato del tutto negative» (cfr. atti del Senato). Proprio il gruppo del pei (non era ancora nato 2 pds), insieme alla Sinistra Indipendente, ai Verdi e altri gruppi si astenne nella votazione finale, per cui la polemica solle- gli attuali incaricati, dall'altro sollec .ano nuove nomine che per quanto riguarda il pds corrisponderebbero a conseguire una presenza negli Istituti di cultura, maggiore di quella sinora y. duta. Come presidente della Federazione tutela del lavoro sostengo, invece, che alio itato va applicata compiutamente la Legge n. 401/90, mediante la emanazione di pubblici concorsi per selezionare personale direttivo da destinare agli Istituti di Cultura all'estero. Per quanto riguarda il sopravvissuto criterio delle nomine da conferire ad esperti, a mio avviso occorre innovare l'attuale tendenza, mediante il ricorso a figure di specialisti da utilizzare per un periodo di 6-12 mesi al massimo, ritenendolo congruo a coprire i tempi occorrenti per la realizzazione di manifestazioni di cartello in settori quali il cinema, l'archeologia, la pittura, la scultura, il teatro ecc. Condivido quanto afferma il prof. Sechi sull'esigenza di procedere alla de-sovietizzazione della promozione culturale italiana all'estero che passa, anche, attraverso procedure concorsuali trasparenti, secondo il dettato legislativo. prof. Luigi Arpaia, Roma Presidente Federazione tutela del lavoro Scienza benigna e uomini insipienti L'articolo sul «Cancro al seno, diagnosi in culla» del 6 febbraio e, più ancora, il relativo commento di Camon mi hanno colpita in modo molto negativo. Quindi protesto. Io ho subito la mastectomia, come me molte donne che conosco, e confesso che non le ho viste perdere né l'identità, né la memoria di sé, e men che meno delirare: ho visto, invece, partner e amici comportarsi in modo vergognoso, pian piano allontanarsi e sparire. Ma di questo problema non si parla mai. Mi perdoni, quindi, Camon se sono in totale disaccordo con lui: ma la scienza è benigna, sono gli uomini che, non sapendola usare, possono dare la morte per pura insipienza. Ci sono certamente persone che, non sapendo né fare né parlare, riescono perfettamente a inquietare i malati (nel caso specifico quelli di cancro) che spesso cercano, con coraggio e anche con allegria, una migliore qualità di vita: almeno quella, visto che la quantità sembra scarsina (a detta di Corbi e di tanti altri). In questo senso, mi pare ci appartenga anche il diritto di leggere il giornale in pace, senza mementi apocalittici o terrorizzanti pseudo argomenti medioevali (vedi la morte con i campanelli) che, frutto di una cultura retriva, alterano L' già precario equilibrio psichico dei malati. Secondo me sarebbe meglio, molto meglio, che notizie di questo tipo apparissero esclusivamente vata dal sen. Migone non può > ? definirsi contraddittoria, ma ar" strumentale, con la posizione . proprio gruppo parlamentare, in un momento in cui, conclusosi ii primo biennio degli incarichi conferiti dal ministro degli Esteri, le forze politiche, secondo criteri di lottizzazione mai rinnegati, premono, da un lato per la riconferma de¬ sulle riviste scientifiche e fossero discusse con rigore, senza mescolare falsi pietismi e inutili allarmismi. Oggi i medici non hanno solo più le mani per diagnosticare, ma sono coadiuvati da macchine così precise e sofisticate che consentono di salvare molte vite. Temo che, non sempre, all'efficienza degli strumenti corrisponda quella degli uomini: infatti si fa gran parlare di prevenzione e diagnosi precoce del tumore alla mammella che, indisturbato, cresce in progressione geometrica. Per quanto riguarda i tumori all'utero e all'ovaio vorrei sapere se l'ecografia transvaginale non serve a niente o se, semplicemente, è sconosciuta all'oncologo di Pisa. Mi pare che sarebbe dovere primario dell'informazione quello di essere seria per non essere dannosa. Mariella Grazia Siccardi, Torino E' una lettera piena di dramma e di esperienza, e quindi altamente rivelativa. Grazie di averla scritta. Nessuno, se non attraversa questi stadi, può capire quei partner e quegli amici che «si allontanano e spariscono» da una compagna semplicemente perché è stata operata al seno. Però mi permetta, Mariella Grazia, che le sottolinei una con traddizicne: lei rivendica il diritto di «leggere il giornale in pace, senza mementi apocalittici e terrorizzanti», affrontando e superando le prove della vita se e quando si presen tano, e lasciandole alle spalle una volta superate. Ma non è proprio questo il mio discorso? Non dicevo che è un inutile terrorismo, quello di avvertire una neonata che di lì a trent'anni avrà un tumore? Non si grafica impedire a lei, e a tutta la famiglia, per trent'anni, di leggere il giornale in pace? di avere una vita normale? di giocare? di avere degli amici che le fanno compagnia? Non è solo questione di cancro: chi mai vorrebbe sapere, nascendo, l'elenco di tutte le infinite malattie che gli capiteranno addosso nella vita? Prima o poi ci arriveremo. Ma non sarà un bel giorno. Ferdinando Camon

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