Bufera sul Monte dei Paschi

Ipotizzato il concorso in bancarotta per la Manifattura di Cuorgnè a Ivrea nove avvisi di garanzia per funzionari della banca e di una finanziaria Bufera sul Monte elei Paschi Ipotizzato il concorso in bancarotta per la Manifattura di Cuorgnè Una bufera giudiziaria si abbatte sul Monte dei Paschi di Siena: nove avvisi di garanzia sono stati notificati dalla Procura della Repubblica d'Ivrea a dirigenti e funzionari dell'istituto di credito toscano e del «Centro Finanziaria» società che fa capo allo stesso Monte dei Paschi. Nei loro confronti si ipotizzato il reato di concorso in bancarotta fraudolenta: alcuni responsabili della sezione fidi della banca sarebbero in qualche modo coinvolti nella chiusura della «Manifattura di Cuorgnò», l'azienda dell'alto Canavese dichiarata fallita nel giugno del 1992. Mentre, in Tribunale a Ivrea, si è aperto, fra eccezioni e richieste di stralci sollevate dagli avvocati della difesa, il processo contro tredici persone considerate gli artefici del crack della Manifattura, nell'inchiesta del procuratore della Repubblica Tinti entra con prepotenza una grande banca. Alla sede centrale nessuno vuole commentare i provvedimenti del magistrato: «Tutto si chiarirà presto, abbiamo sempre operato alla luce del sole». Intanto il pm Tinti sta cercando di accertare presunte responsabilità degli indagati nel crack torinese, finito con un buco di quasi 30 miliardi. In particolare l'attenzione del magistrato è rivolta ad un finanziamento di 9 miliardi e mezzo concesso dal Monte dei Paschi agli ultimi amministratori della Manifattura: Giorgio e Sergio Cerniti, titolari della Cgf, la «Compagnia generale finanziamenti» che ha sede a Roma. Su una tranche relativamente modesta di quel prestito, tre miliardi e mezzo, si starebbe concentrando l'attenzione del magistrato: i fidi concessi dal Monte dei Paschi, invece di venir utilizzati all'interno dell'azienda di Cuorgnè, vennero girati alla Teseo, un'altra finanziaria del gruppo. Il giro di denaro sarebbe servito alla Teseo per estinguere un debito di pari consistenza con il Monte dei Paschi che, sempre alla Teseo, qualche mese prima, aveva concesso un finanziamento per acquistare dal gruppo francese Black Lion l'azienda di Cuorgnè: uno degli indagati sarebbe il responsabile della filiale torinese della banca. L'inchiesta partita da Ivrea ha coinvolto due personaggi particolarmente noti nel mondo finanziario e imprenditoriale. Si tratta di Ennio Annunziata, ex ufficiale della Guardia di Finanza per anni ad Arezzo, vicinissimo all'ex gran maestro della Loggia massonica P2, Lido Gelli; e di Ugo Zilletti, ex vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura e consulente della finanziaria Cgf. [s. e] I vertici dell'istituto «Chiariremo ogni cosa» - ir?'- .. La Manifattura di Cuorgnè al centro dello scandalo Qui a fianco Lido Gelli -

Persone citate: Lido Gelli, Sergio Cerniti, Ugo Zilletti