Mancini sulle orme di Boniperti
Il capitano, che insegue due record: «A Parma spero nel bis, come gioco e risultato» SAMPDORIA Il capitano, che insegue due record: «A Parma spero nel bis, come gioco e risultato» Mancini sulle orme di Boniperti Primo nei gol e nelle presenze assolute dei doriani GENOVA. Zenga insultato, Giannini aggredito: tempi duri per le cosiddette bandiere del calcio, uomini-simbolo travolti dai risultati negativi e dalla rabbia di tifosi delusi che si sentono traditi. Una generazione, portata all'onor del mondo dalla Under 21 di Vicini, che improvvisamente viene messa in discussione, che rischia di essere cancellata prematuramente. Si pensi anche a Vialli, Bergomi e Ferri, campioni intorno ai 30 anni con problemi personali diversi e dalle soluzioni incerte. L'unico rappresentante di quella nidiata immune dalla crisi è Mancini. I tre gol segnati nelle ultime due partite di campionato gli hanno permesso di raggiungere un traguardo prestigioso: con 94 reti nella Samp ha superato il mitico Bassetto e si è portato in testa alla classifica dei goleador blucerchiati di ogni tempo. Mancini vive questo momento magico con la tranquillità dell'uomo maturo. Lontanissimi i tempi in cui era stato ribattezzato il «minuscolo bimbo d'oro» a causa del suo genio precoce e delle sue bizze. Ha assorbito completamente il piccolo trauma causato dal divorzio da Vialli anche perché quest'anno ha trovato un nuovo gemello, anzi un gemellone nero con cui il rapporto è paritario. «E' vero - spiega Boskov, che di Mancini sa tutto -. Quand'era in coppia con Vialli, Roberto si preoccupava soprattutto di fornire al compagno gli assist vincenti. Segnava anche lui, ma il mattatore era Gianluca. Con Gullit non c'è questa divisione dei compiti. Segnano entrambi e si scambiano i ruoli alla perfezione». Non a caso Gullit è il miglior assist-man del campionato. Mancini si guarda bene dal fare raffronti tra i due partner ma tiene a confermare che l'intesa con Gullit è perfetta: «Alla faccia di chi, fino a poche settimane fa, sosteneva che io soffrivo di gelosia nei suoi confronti». E grazie anche ai gol di Gullit e Mancini la Samp si trova adesso in una posizione che nessuno, aveva pronosticato: seconda in campionato e in semifinale di Coppa Italia con buone prospettive di andare in finale: «Il merito - sottolinea Mancini - è esclu¬ sivamente di Paolo Mantovani che l'estate scorsa è riuscito a costruire una squadra così forte chiudendo al tempo stesso il bilancio in attivo». Già. Gullit è costato 1150 milioni, Platt 5500, Evani è arrivato in prestito, mentre le cessioni di Lanna e Walker hanno portato nelle casse della società la bellezza di 15 miliardi. Un miracolo tecnico e finanziario che porterà la Samp al suo secondo scudetto? Mancini un po' per scaramanzia un po' per convinzione non ne vuole parlare: «L'obiettivo di inizio stagione era quello di tornare in Europa e sono convinto che riusciremo a centrarlo. Quanto verrà in più sarà ben accetto». Intanto la Samp si appresta a vivere una domenica che potrà dire molto sul suo futuro. Di nuovo il Parma: «Spero solo che sia una partita bella come quella di martedì sera in Coppa», si limita a commentare il capitano. Stringato, ermetico, concentratissimo, ha imparato sulla propria pelle che proclami e polemiche non servono: contano i fatti. Ma se davvero dovesse arrivare il secondo scudetto? La sua vita non cambierà di una virgola, il suo destino è segnato. Chiuderà la carriera nella Samp. A fine mese è fissato l'appuntamento con Enrico Mantovani per il rinnovo del contratto, in scadenza nel '95: verrà prolungato almeno sino al '97. Poi Mancini potrebbe decidere di smettere con la consapevolezza di essere il giocatore-simbolo della Samp di ogni tempo. Gli mancano solo 14 partite per superare il record di presenze (335) stabilito da Bernasconi trent'anni fa. Questo traguardo gli permetterebbe di eguagliare lo straordinario e finora inattaccabile primato di Boniperti, l'unico fuoriclasse che nella sua carriera è riuscito a diventare il giocatore col maggior numero di presenze (444) e reti segnate (178) per lo stesso club, la Juve naturalmente. Il capitano della Samp non vede l'ora di appaiare l'uomosimbolo bianconero e in cuor suo sogna di imitarlo quando smetterà col calcio giocato. Ma è un altro capitolo, che si aprirà, forse nel prossimo secolo. Furio Sartirana Robi Mancini con 94 gol ha sorpassato Bassetto ed è il primo cannoniere sampdoriano d'ogni epoca. Entro l'anno può superare il record di presenze di Bernasconi con 335 gare
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