Aguilera va affare per due

L'uruguaiano, rescisso il contratto, se ne torna in patria L'uruguaiano, rescisso il contratto, se ne torna in patria Aguilera va, affare per due 77 Toro risparmia, Paio evita i giudici TORINO. Aguilera e Saralegui non sono più del Torino. Forse non lo erano più da mesi, ma la decisione ufficialo è cosa di ieri. Motivi tecnici, ma soprattutto economici, alla base di un divorzio annunciato. Se ne vanno senza lasciare troppi rimpianti, senza ricevere altro che le solite parole di circostanza da parte dei compagni. La regia dell'amministratore delegato Randazzo ha portato a una rescissione consensuale del contratto e a un risparmio per la società granata che si aggira sui quattro miliardi, visto che entrambi avevano un contratto in scadenza a giugno del '95. Di questi tempi un affarone. I due sudamericani tristi riprendono la strada di casa con prospettive diverse. Aguilera ritorna in Uruguay in attesa di trovare una sistemazione. Lo tenta il Giappone, nuova terra promessa dei calciatori delusi. Ci penserà come sempre Paco Casal, manager onnipresente dei giocatori uruguayani, a tentare di restituire al Pato la dignità di calciatore. Saralegui, invece, rientra nei ranghi del Centro Atletico Fenix, il club da cui il Torino lo prelevò all'inizio della scorsa stagione. La partenza di Aguilera, inoltre, assume tutti i contorni di una fuga, dettata dall'esigenza di sottrarsi alla vicenda processuale che pende su] suo capo per una storia di droga e prostituzione a Genova. Un capolinea malinconico. Spiega Mondonico: «La risoluzione del contratto è una decisione della società non una scelta tecnica. Quando se ne vanno due giocatori che sono stati con te due anni, spiace sempre, ma i motivi di queste partenze sono noti. Speriamo che possano continuare serenamente la carriera». Ma se Aguilera ha vissuto almeno una stagione fortunata al Toro con la conquista della Coppa Italia (non quella in corso in cui ha collezionato soltanto cinque presenze), sarà difficile rimpiangere l'oggetto misterioso Saralegui, che darà ai Gialappa's materiale per la serie «fenomeni paranormali» dedicata a quei giocatori passati nel campionato italiano come meteore. Di lui si ricorda poco o nulla. Due presenze nella passata stagione, una quest'anno, ma in Coppa Italia. Troppo po- co per capire se fosse un calciatore vero. Aggiunge Mondonico: «Sono due i motivi per cui non ha trovato spazio. Uno perché era il quarto straniero e l'anno scorso aveva davanti Aguilera, Casagrande e Scifo; due, perché nel suo ruolo ci sono i mostri sacri Venturin e Fortunato, gente che non molla mai. Se Marcelo non fosse stato uno straniero avrebbe trovato spazio in questa squadra». Si dice sempre così in questi casi. Ieri i soliti riti. L'armadio dello spogliatoio svuotato, gli ultimi autografi, qualche rimpianto. Aguilera rassegnato: «Avrei potuto andarmene a novembre in prestito, in ogni caso qui per me non c'era più posto. Accetto la rescissione del contratto, è stata una scelta comu¬ ne. Non accuso Mondonico che ha dovuto fare delle scelte. C'erano giocatori che funzionavano bene, era difficile cambiare. In questo momento non mi chiedo perché. Non me lo chiedevo neppure quando giocavo per un rispetto dell'autorità del tecnico. Purtroppo ho buttato via un anno». Il pensiero corre ai tifosi: «Li ringrazio, se ho rimpianti è soprattutto nel lasciare loro. Il Toro? Farà bene, vincerà una delle due coppe». Tutto senza rancori apparenti, anzi, quasi con un senso di liberazione. La vita continua, il Mondo pensa soprattutto al domani. Per i granata il futuro immediato si chiama Genoa. Trasferta delicata, da affrontare con la voglia di riscatto e la zavorra dell'emergenza. Ancora brutte notizie dall'infermeria. Il tecnico granata è rassegnato: «Ne perdiamo due per partita» commenta. Riepiloghiamo. A Marassi mancherà Fortunato, che ieri è stato visitato dall'ortopedico professor Rossi. Tre giorni di riposo assoluto per un dolore al ginocchio, lo stesso già operato. Se va bene recupererà per il derby. Fuori causa anche Carbone, che ha una contusione intercostale e quasi non riesce a respirare. Per lui prognosi ancora più lunga. Mondonico spera di averlo per il ritorno di Coppa Italia con l'Ancona. Infine Fusi. Contro il Parma si è prodotto una contrattura alla coscia. E' ko per domani, ma ha qualche possibilità per la sfida con la Juve. Fabio Vergnano Pato: «Anno sprecato Per me qui non c'era più posto; dovevo andarmene via prima Il Mondo ha dovuto fare le sue scelte, ma io non l'accuso» Aguilera era al Toro dal 1992-93 In Italia ha disputato 133 partite con 45 reti Quest'anno solo cinque presenze in campionato Anche Saralegui (sotto) è partito

Luoghi citati: Genova, Giappone, Italia, Torino, Uruguay