Ferisce un commilitone e si spara

Dramma nella caserma dei carabinieri a Taranto. Entrambi i militari di leva sono in coma Dramma nella caserma dei carabinieri a Taranto. Entrambi i militari di leva sono in coma Ferisce un commilitone e si sparo «Ho colpito per errore un amico, voglio morire» TARANTO. Disperato per avere centrato alla testa un suo collega con un colpo di pistola partito per errore, un giovane carabiniere punta l'arma alla testa e tenta di uccidersi. Ma poiché il primo proiettile lo ferisce solo di striscio, preme il grilletto per la seconda volta. Mauro Bonfranceschi, 20 anni, di Belforte del Chienti (Macerata), ora è in fin di vita, ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale civile SS. Annunziata. E' clinicamente morto il suo collega, Alessandro Bartolini, 19 anni, di Lugo di Romagna (Ravenna). Entrambi militari di leva appartenenti all' 110 battaglione Puglia di stanza a Bari, ma da qualche tempo distaccati a Taranto, i due nel pomeriggio si trovavano nella loro stanza della caserma «Ugo De Carolis» di Taranto, dove ha sede il comando militare dei carabinieri. Bonfranceschi era rientrato dalla licenza proprio ieri mattina insieme con un amico marchigiano. Bartolini avrebbe dovuto, invece, far ritorno a Bari oggi. Stavano chiacchierando, scherzando, l'uno seduto sul letto con la pistola in pugno, l'altro disteso sulla sua brandina. Un terzo militare era più in là di qualche metro, tentava di riposare. E' durato tutto pochi secondi. A quanto pare, mentre Bonfranceschi stava poggiando l'arma, una calibro 9/21, sul suo comodino, è partito un colpo che ha centrato alla testa il collega. Terrorizzato, Bonfranceschi è rimasto impietrito mentre, balzato dal letto, l'altro carabiniere è fuggito terro¬ rizzato. I primi soccorsi sono arrivati dal giovane collega con il quale proprio Bonfranceschi aveva fatto ritorno in caserma ieri; il giovane si è accorto di quanto era accaduto ed è corso nella caserma gridando. Ma immediatamente, intuendo quel che stava per succedere, è tornato sui suoi passi per aiutare l'amico che era rimasto tremante con la pistola d'ordinanza in pugno. Purtroppo era ormai troppo tardi. Bonfran¬ ceschi ha appoggiato la canna alla testa; ha sparato una prima volta, ma il proiettile l'ha ferito di striscio; poi ha premuto nuovamente il grilletto ed è caduto a terra. I due sono stati trasportati immediatamente all'ospedale SS. Annunziata che dista soltanto poche centinaia di metri dalla caserma, da due ambulanze, una dei Vigili del fuoco e una di un gruppo di volontari, ma le loro condizioni sono apparse subito disperate. Pochi minuti dopo il ricovero, l'encefalogramma di Bartolini era piatto. Sta molto male Bonfranceschi: le possibilità che si salvi sono minime. L'inchiesta della magistratura, affidata al sostituto procuratore della Repubblica Ciro Saltalamacchia dovrà tentare di ricostruire con esattezza la dinamica della disgrazia. E un contributo potrebbe darlo il carabiniere che era nella stanza al momento dell'incidente. Ma attualmente il giovane è sotto choc e non riesce a parlare. Tonio Attilio Per un tragico errore due giovani carabinieri stanno lottando contro la morte

Persone citate: Alessandro Bartolini, Bartolini, Ciro Saltalamacchia, Mauro Bonfranceschi, Ugo De Carolis