Dopo i simboli i nomi di Flavia Amabile

Dopo i simboli/ i nomi Dopo i simboli/ i nomi E Fini accusa: iprogressisti truffano ROMA. Siglati gli accordi, i partiti sono entrati nella fase due della campagna: la compilazione delle liste. Ieri al Viminale sono stati presentati i primi simboli, mentre iniziano a delinearsi i nomi che verranno sottoposti agli elettori. I SIMBOLI II primo ad essere consegnato: quello di Forza Italia dopo cinque giorni di fila e un complesso sistema di turni a cui hanno partecipato tutti: dalle ragazzine di «Non è la Rai» ai volontari del partito. Il partito di Berlusconi, dunque, si è assicurato il diritto di utilizzare il simbolo, ma non la posizione sulla scheda: a deciderla sarà un sorteggio. I più numerosi: i simboli delle Leghe. Ne sono stati presentati a decine, da ogni regione d'Italia. Accanto al più famoso, l'Alberto da Giussano della Lega Nord, sono, così, spuntati vessilli di ogni genere, bellicosi e orgogliosi, a rappresentare le autonomie locali: dal Veneto, al Friuli, alla Toscana, fino ai Bronzi di Riace della Lega dell'Italia Federale. I più strani: sono giunti dal Sud Italia. Si chiama «Il vento del SudViva Zapata», il logo, completo di campesino messicano, poncho, sombrero e una colomba fra le mani, presentato da una lista pugliese in corsa per la Camera e il Senato. La lista «Vespri Siciliani» ha scelto una mano, su cui sono ben evidenti i segni del lavoro nei campi, che stringe un fico d'India. Non sono mancate le formazioni «fai-da-te», come quella chiamata «Vincenzo Leanza», dal nome dell'uomo-lista che concorrerà da solo in un collegio siciliano. DONNE-CANDIDATO. «Chiunque presenterà una lista con più di un candidato, dovrà includervi alme¬ no una donna. Se i candidati saranno quattro, le donne dovranno essere due». Così, per la prima volta, il governo ha regolato la quota spettante a ciascun sesso nelle future liste nelle norme di attuazione della legge elettorale. Sarà l'Ufficio centrale circoscrizionale ad intervenire modificando l'ordine dei candidati nei confronti delle formazioni che non si adegueranno alle nuove regole. PDS E PROPORZIONALE, Al termine di una riunione della Direzione delle Botteghe Oscure, Davide Visani ha annunciato i candidati per il proporzionale. Capolista in Calabria il sociologo Pino Arlacchi e numero due Simona Dalla Chiesa. A Palermo è confermata la presenza del regista Giuseppe Tornatore, capolista sarà il presidente della commissione antimafia, Luciano Violante. Nel secondo colle¬ gio siciliano, invece, ci saranno Anna Finocchiaro e Tano Grasso. A Torino il pds si affida di nuovo a Luciano Violante per controbattere la probabile mossa di Forza Italia di candidare nel capoluogo piemontese un altro magistrato, Tiziana Parenti. Capolista ad Alessandria sarà Livia Turco. Dopo un sofferto vagabondaggio tra i collegi, Nilde lotti verrà presentata come capolista a Milano e nelle Marche. Scompaiono ufficialmente nomi di veterani quali Alfredo Reichlin, Gianni Pellicani, Aldo Tortorella, Ugo Pecchioli, Giuseppe Chiarante, Giglia Tedesco, Luciano Lama, Marcello Stefanini e Barbara Poliastrini. Lunedì prossimo gli elenchi dei candidati per i collegi uninominali. Fra questi non vi sarà il nome di Enrico Manca per le «riserve» espresse dal partito sulla sua can¬ didatura in Umbria. L'ex presidnte della Rai, dunque, si presenterà solo per il proporzionale. LA «TRUFFAi DEI PROGRESSISTI. «Progressisti, truffatori», ha denunciato ieri il leader di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini. La truffa riguarderebbe l'uso di «accorgimenti» attraverso la presentazione di liste con simbolo comune, spiega Fini in una lettera inviata al presidente della Camera, Giorgio Napolitano, per evitare che i voti raccolti dal candidato vincente del collegio uninominale vengano scorporati dalla quota proporzionale. Immediata la risposta dei progressisti: «L'accusa è priva di fondamento: liste con il simbolo comune dei progressisti contrassegneranno solo i collegi uninominali». Flavia Amabile La lunga attesa davanti al Viminale per la presentazione dei simboli