Swotch in Usa, un brutto quarto d'ora di V. Cor.

Swotch in Usa, un brutto quarto d'era Secondo il «New York Post» perde smalto il mito del famoso orologio Swotch in Usa, un brutto quarto d'era Ma la casa smentisce: abbiamo piani di crescita ROMA. Che succede in casa Swatch? Secondo il «New York Post» per l'orologio più venduto del mondo sarebbe un momentaccio, almeno negli Usa. «Stanno andando in malora», commenta senza mezzi termini il «Post» e, a conferma dell'asserzione, scrive che Nicholas Hayak, fondatore e presidente dell'azienda, è arrivato in fretta e furia dalla Svizzera per una serie di incontri di emergenza con i suoi manager americani. Sempre stando al «New York Post» i famosi, coloratissimi, orologi avrebbero perso il posto d'onore nelle vetrine dei grandi magazzini e i prezzi dei modelli da collezione starebbero precipitando in picchiata dalle vette dorate che avevano raggiunto qualche anno fa. Motivo di tutto ciò? La tesi del giornale americano è che la Swatch avrebbe sbagliato in pieno il tentativo di diversificare i suoi prodotti: prima il «flop» di un orologio con cercapersone telefonico, poi l'insuccesso della linea di occhiali da sole. Altro contrattempo l'uscita dopo solo quindici giorni, con relativa porta sbattuta, di Patrice Tanaka, capo di uno staff pubblicitario chiamato per ridare smalto all'immagine della Swatch. E come coda avvelenata il «Post» fa capire che il cuore dagli americani sarebbe stato conquistato dalla «Fossil», che propone un orologio antagonista del più celebre fratello europeo. Come l'hanno presa al quartier generale della Swatch? «Sono attonito - risponde Franco Bosisio, vicepresidente mondiale marketing - nel viaggio di Hayak negli Usa non c'è niente di misterioso: siamo cronometristi ufficiali dei prossimi giochi olimpici, il contratto è in fase di firma, ed è ben logico che il presidente sia sul posto, anche per organizzare i dovuti supporti ad un impegno tanto prestigioso. Senza contare che stiamo realizzando un modello celebrativo per i 50 anni dell'Onu». Allora nessun problema? «Ma no - dice Bosisio - abbiamo chiuso un buon '93, il nostro fatturato negli States è pari a 200 milioni di dollari. Certamente 6 vero che il mercato ha dato notevoli segnali di ristagno, ma ò stato così per tutti e la cosa ci ha, comunque, toccato meno degli altri: noi siamo leader mondiali. Il numero due, la Seiko, ha un fatturato che è la metà del nostro». Ma gli americani continuano a sentire lo Swatch-appeal o cercano altri amori? «Data la differenza di dimensioni mi pare ingeneroso parlare di certi concorrenti - conclude il vicepresidente - certo l'America potrebbe dare di più ed è per questo che studiamo nuove strategie, ma sono strategie di crescita, non di emergenza», [v. cor.]

Persone citate: Bosisio, Franco Bosisio, Hayak, Nicholas Hayak, Patrice Tanaka

Luoghi citati: America, Roma, States, Svizzera, Usa