Bertolucci «Berlusconi politico per disperazione» di Lietta Tornabuoni
«Piccolo Buddha» ha aperto il FilmFest «Piccolo Buddha» ha aperto il FilmFest Bertolucci: «Berlusconi politico per disperazione» Isabella Rossellini, la più allegra e chic «Son contenta perché lavoro molto» BERLINO DAL NOSTRO INVIATO Bernardo Bertolucci attacca Berlusconi, rispondendo alla domanda d'un giornalista tedesco, durante la conferenza-stampa per il suo «Piccolo Buddha» che ha aperto ieri sera il 44° FilmFest: «Tutti sanno che Berlusconi è in pessime condizioni finanziarie. Io penso che sia un uomo disperato: ha perduto i suoi protettori politici, può perdere tutto. Così si è inventato una cosa per uscire dalla situazione, im partito strumentale, uno spettacolo, una rappresentazione politica. I sondaggi indicano il rischio che alcuni si lascino raggirare: ma sarebbe deludente se gli italiani cadessero in un simile imbroglio». Alla prima proiezione per la stampa, «Piccolo Buddha» si è concluso nel silenzio, il regista è stato poi accolto con un piccolo applauso: si rifarà con il pubblico dello Zoo-Palast. «Visto? Mi sono messa in ghingheri», ride Isabella Rossellini: tra gli splendori e le miserie della serata inaugurale, è l'unica italiana allegra, e in assoluto la più chic. Luminosa, sottile, con i capelli molto corti ma senza la testa virile di brevi ricci neri e lustri vista ultimamente («era una parrucca, una cosa da modella»), Isabella Rossellini è come sempre guidata da estri che diventano massima eleganza: l'altra sera a Berlino, alla cerimonia di assegnazione di un premio Telecamera d'Oro, portava un vestito alla Rita Hayworth della stilista tedesca Natalie Accatrini, rosso fiamma, spalle nude, grande effetto, era seducente e insieme rétro e insieme Kitsch, perfetta per l'occasione. Ma dei vestiti, adesso, le importa poco: «Finalmente, nel cinema lavoro molto. In fondo, lasciando da parte "Il prato" dei Taviani che mi sembra un'esperienza a sé, sono soltanto otto anni che recito nei film. In fondo ho un'età, non sono giovanissima. Sono andata avanti piano piano, mi sono appassiona- Isabella Rossel ta, i registi hanno cominciato a vedermi, a considerarmi. E un certo risultato è arrivato: "The Innocent" di Schlesinger a me è piaciuto molto, questo "Fearless" di Peter Weir che è oggi in concorso è emozionante...Vorrei sempre di più essere un'attrice». L'atmosfera che la circonda è già divistica. Guardie del corpo, segretarie poliglotte, postazioni-filtro, misteri, assistenti in agguato col telefonino all'orecchio nei corridoi dell'Hotel Palace, riflettori e telecamere tra i fiori della stanza lussuosa, digiuni coatti, un'intervista ogni venti minuti: «Già. La forma c'è: io vorrei seguitare ad avere una buona sostanza». La festa d'inizio del FilmFest con tanti italiani (ci sono pure con i loro cortometraggi Bruno Bozzetto e Vincenzo Gioanola, c'è Renzo Martinelli con «Sarahsarà» tra i film per ragazzi) è senza tumulti. Qualche fischiolino soltanto per il Grande Nemico del cinema europeo, il presidente dei produttori americani Jack Valenti (impassibile, sorridente) e per il borgomastro di Berlino. Molti applausi per i due americani della giuria, Morgan Freeman di «A spasso con Daisy» e la regista Susan Seidelman. Discorsi concilianti del direttore del festival sul cine-rapporto EuropaStati Uniti. Atroce coro di bambini vestiti di nero, berlinesi, asiatici, turchi, indiani, africani, con canzoni tedesche melense: «Oggi il mondo è difficile e tutti vogliono essere milionari, ma c'è qualcosa di più: un sacco di musica, un raggio di sole, è così che arriva la felicità!». Fuori, tra luci brillanti e polizia, manifestazione con cartelli di protesta, «Piccolo Buddha, salva gli omosessuali di Romania dalla prigione!»: pare che il parlamento romeno abbia votato una variante all'articolo 200 del Codice Penale che prevede il carcere per gli omosessuali, e che si programmi per loro anche il divieto di riunirsi. Lietta Tornabuoni Isabella Rossellini
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