«è un dovere prescrivere la pillola» di Maria Corbi

«V un dovere prescrivere la pillola» Milano, il ministro Garavaglia: «L'obiezione di coscienza non riguarda gli anticoncezionali» «V un dovere prescrivere la pillola» Sotto accusa il medico che l'ha rifiutata a una paziente ROMA. Quella pillola negata fa discutere. E le prime reazioni al rifiuto di Anna Rizzo, medico chirurgo alla Usi 75V di Milano, di prescrivere l'anticoncezionale a una sua paziente per «motivi di coscienza», sono concordi: «La dottoressa doveva firmare quella ricetta». Così la pensa anche il ministro della Sanità Maria Pia Garavaglia: «Esiste l'obiezione di coscienza sull'aborto, ma non sugli anticoncezionali. Un medico non può sottrarsi alla prescrizione di un farmaco per il quale è obbligatoria la ricetta». E nei compiti previsti dalla legge per i medici, spiega la Garavaglia, c'è anche quello di prendersi la responsabilità del farmaco attraverso la compilazione della ricetta. E a bocciare la ginecologa obiettrice è intervenuto anche il presidente della Federazione degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Danilo Poggiolini, un'omonimia scomoda con il più famoso Duilio ma nessuna parentela. «Il medico - ha commentato - deve ispirarsi nell'esercizio della sua professione a quanto dettato da scienza e coscienza. Secondo scienza potrà non prescrivere la pillola se rileva delle controindicazioni cliniche. Ma nel caso contrario deve essere assicurato il diritto della paziente alla prescrizione dell'anticoncezionale». C'è poi chi, come Luigi Laratta, presidente dell'Aied, mette in dubbio la buona fede della dottoressa milanese. «Non si tratta - ha detto - della posizione isolata di una fanatica: dietro il gesto eclatante e sulla scia di altri fatti recenti, c'è un integralismo conservatore che ha imparato a usare i mezzi di comunicazione per rimettere in discussione diritti acquisiti con la legge sull'aborto». Laratta, dati alla mano, ha poi evidenziato come «dove aumenta l'uso di anticoncezionali, l'interruzione di gravidanza scende». Per il vicepresidente del Comitato nazionale di bioetica Giovanni Berlinguer «bisogna vedere se è prevalsa l'ideologia rispetto alla valutazione della salute, perché in generale la prescrizione non può rispondere solo a un atto di volontà della donna». Ma se i motivi del «no» alla pillola sono solo di ordine ideologico allora Berlinguer non ha esitazioni: «Nego che il me¬ dico debba farsi influenzare dalle ideologie e critico la propaganda del Pontefice contro i diritti della donna, e tra essi quello alla contraccezione». Sempre dal comitato di bioe¬ tica un altro commento alla vicenda viene da Isabella Coghi, docente di endocrinologia ginecologica all'Università La Sapienza: «Sono perplessa», dice: «In questa situazione dovrebbe prevalere la richiesta della donna. Comunque se si tratta di un problema ideologico mi stupisco che non sia venuto fuori prima: la prescrizione della pillola anticoncezionale è un fatto di tutti i giorni». Dalla Cgil medici parte poi il siluro «dimissioni» contro l'obiettrice. «In uno Stato di diritto - ha detto il sindacalista Massimo Cozza - il medico di base della Usi 75V di Milano sarebbe già stato invitato o a rivedere la sua decisione o a dimettersi dalla Usi». Maria Corbi Il ministro della Sanità Maria Pia Garavaglia

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