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Il «vendicatore» viene dall'Est Il «vendicatore» viene dall'Est Da anni l'uomo beffa le polizie di tutto il mondo LA LEGGENDA DI DARK AVENGER ECCOLI di nuovo alla ribalta, gli hackers bulgari, i pirati informatici dell'Est. E' opera loro, secondo le prime indagini, l'arrivo in Europa del programma «Vcl», che probabilmente è stato creato negli Usa. Del resto la Bulgaria è un po' la California del Vecchio Continente. Non per le sue spiagge sul Mar Nero, che si presumono assai poco assolate, ma per una generazione di programmisti e tecnici informatici che ha pochi rivali e che ne fa in qualche modo la Silicon Valley europea. Quando la Cortina di ferro si ergeva ancora alta e il Comecon provedeva alla divisione internazionale del lavoro tra i Paesi dell'Est, alla Bulgaria toccava sfornare computer e programmi per tutto il Blocco sovietico e nelle sue università si allevavano schiere di brillanti matematici e informatici. Ora che l'impero dell'Est si è dissolto, e con lui il Comecon, tanti di quei tecnici si sono riconvertiti alla creazione e alla diffusione di virus informatici. Secondo molti esperti un decimo dei virus che girano tra i computer di tutto il mondo nascono proprio nei confini bulgari. Dietro, naturlamente, ci sono interessi economici: chiunque, da qualsiasi parte del mondo, può - a patto che conosca i canali adatti procurarsi i virus «made in Bulgaria» che vengono diffusi attraverso banche dati casalinghe (spesso un semplice personal computer collegato al telefono) ma in cambio deve offrire programmi commerciali, possibilmente non ancora sul mercato. Si alimenta così un fiorente mercato di programmi illegali e di copie pirata, che per chi le duplica e le rivende sono a costo zero. E tra i pirati bulgari c'è un nome, anzi uno pseudonirr . che fa tremare gli addetti ai lavori, quello di Dark Avenger, il vendicatore nero. Lui - se si tratta di una sola persona e non una vera e propria banda come molti sospettano sembra a riposo da qualche mese, ma potrebbe tornare a colpire da un giorno all'altro. E i suoi precedenti sono dei più pericolosi. E' stato proprio Dark Avenger a creare un paio d'anni fa, il più noto predecessore del «Vcl» scoperto ieri in Italia: si chiama «Mutation Engine» ed è in pratica una cassetta degli attrezzi su dischetto che permette a chiunque abbia una media esperienza di informatica di creare i suoi personalissimi virus. Su Blak Avenger circolano più leggende che informazioni. Non gli manca un certo senso dell'umorismo, ogni tanto infila nei suoi vi- rus frasi apparentemente senza senso come «Eddie vive...», è un appassionato del gruppo heavy metal Iron Maiden. L'unica cosa certa è che i suoi virus, e quelli creati dal «Mutation Engine», funzionano benissimo e mettono in crisi esperti di ogni Paese. Come in ogni giallo che si rispetti dietro il «cattivo» si ò messo più di un investigatore. Ma fino ad ora senza risultati. Il primo a provarci è stato Vesselin Bontchev, uno studioso bulgaro che per cinque anni ha pedinato Dark Avenger seguendo le sue tracce lungo le linee telefoniche, nei computer di mezza Europa. Ma dopo essersi fatto una cultura immensa sugli «hackers» e aver svelato i nomi di alcuni di loro, Bontchev non è riuscito a scovare chi si nasconde dietro il tetro nome di battaglia. Il risultato è che adesso qualcuno so¬ spetta - in una versione aggiornata di «Dottor Jekyll e Mister Hyde» che il vero Dark Avenger sia proprio lui. Sulle tracce del pirata si è messa anche un'esperta di computer americana, Sara Gordon, affascinata dal personaggio. Ma anche lei non ha avuto miglior fortuna. Sostiene di essere riuscita a «parlare», sempre attraverso i canali informatici, con Dark Avenger, ma la sua vera identità resta un mistero. Agli inizi del 1992, comuque, Dark Avenger ha mostrato di accorgersi della sua inseguitrice e in un accesso di galanteria le ha anche dedicato uno dei suoi prodotti. Sul computer degli sfortunati utenti raggiunti dal morbo compariva una scritta: «Questo piccolo virus è dedicato a Sara Gordon, che voleva avere un virus a suo nome». (f. man.]