Dogane diverse per biondi e bruni di Emanuele Novazio

Dogane diverse per biondi e bruni GERMANIA m I passeggeri con aspetto straniero devono venire imbarcati separatamente Dogane diverse per biondi e bruni Novità choc sui battelli in arrivo dalla Svezia BONN DAL NOSTRO CORRISPÓNDENTE Le intenzioni forse erano buone, ma il risultato dà la scossa: una circolare del ministero dell'Interno tedesco invita le compagnie di navigazione scandinave che assicurano i collegamenti fra la Svezia e la Germania a imbarcare le auto secondo l'aspetto fisico degli occupanti. I dettagli li ha forniti al «Tagesspiegel» di Boriino il responsabile della «TT-Line», Lars Martensson: le macchine che hanno a bordo persone «non sospette, nordiche» devono essere raggruppate in modo da poter sbarcare per prime nei porti tedeschi. Quelle che hanno passeggeri dall'aspetto «straniero» devono lasciare il traghetto per ultime: in modo che le guardie di frontiera federali possano controllarle con più agio. A voler semplificare, si po¬ trebbe riassumere così: i passeggeri alti e biondi («nordici») non avranno problemi ai controlli di frontiera, la garanzia è nel fisico; quelli piccoli e bruni («meridionali») saranno passati al setaccio. Ancora una volta è il fisico a parlare per loro. Sarebbe assurdo e ingeneroso, naturalmente, pensare che i tedeschi siano davvero insensibili razzisti o che il governo federale sia tornato nelle mani dei nazisti; anche se - come ha commentato la «Zeit» - «la spaventosa proposta ricorda i tempi del nazionalsocialismo». La circolare - ispirata certo dal desiderio lecito di sveltire le pratiche di sbarco e facilitare il lavoro alla dogana - è piuttosto il frutto di un connubio capace di partorire ripugnanze. Quello fra la sordità al buon senso, comune a molte burocrazie nel mondo, e una particolarità tedesca: la mancanza disarmante di sensibilità per le coincidenze e per la memoria storica, la priorità della funzione sulla convenienza, la vittoria della norma sullo spirito critico. I giornali, ieri, riferivano di un esperimento all'Università di Muenster: sulle porte della mensa sono apparsi due cartelli, «ingresso per stranieri» e «ingresso per tedeschi». Per ore studenti e professori sono passati per la porta «per tedeschi» senza chiedersi il motivo della distinzione, senza protestare, senza stupirsi di una disposizione offensiva e stupida. Soltanto in tre hanno mostrato indignazione. A Muenster sono tutti razzisti? Certamente no. L'obbedienza alla norma, piuttosto, ha messo a tacere sensibilità econvenienze. La disciplina ha. vinto la morale: come fra i burocrati di Bonn. Emanuele Novazio

Persone citate: Lars Martensson

Luoghi citati: Bonn, Germania, Muenster, Svezia