Connine scure sui sindacati di Beppe Minello
Cronaca Mentre i tagli rischiano di far chiudere il Centro ricreativo di corso Sicilia Connine/ scure sui sindacati Saranno richiamati i dipendenti in prestito Il «ciclone Cassese» sta per abbattersi sul centro ricreativo dei dipendenti comunali. A due anni dal compimento del secolo di vita il Crai di corso Sicilia rischia di chiudere. La guerra ingaggiata dal ministro della Funzione pubblica, Sabino Cassese, contro i «privilegi», o presunti tali, e le «inefficienze» del dipendente pubblico sta facendo le prime vittime. Il Comune, per uniformarsi alla Finanziaria, ha «tagliato» dal bilancio '94 circa un miliardo e mezzo fino a ieri destinato al Crai che conta dai 7 agli 8 mila iscritti. «Era ora» ha esclamato soddisfatta Elsa Fornero Deaglio, di Alleanza per Torino e presidente della commissione Bilancio, all'annuncio dell'assessore Giorgio Donna impegnato a illustrare ai consiglieri le linee portanti del documento finanziario. Una soddisfazione alla quale si contrappone l'ira dei dipendenti comunali: «Bella roba - dice il presidente del Crai, Rino Martoccia - qui non si tratta di privilegi, ma di concedere al dipendente pubblico ciò che è concesso anche al dipendente privato». «E' una discriminazione bell'e buona» concorda il segretario provinciale Enti locali della Cgil, Aietti. «E poi - protesta Martoccia - che significa? Forse che il Comune ha intenzione di eliminare le colonie estive per i figli dei dipendenti? I premi agli anziani? I regali di Natale? Tutte iniziative che curava il Crai con la sua organizzazione e che ora, se il Comune vuole tenerle in piedi, dovrà gestire impegnando altri dipendenti». A Palazzo Civico nessuno si espone, ma pare di capire che difficilmente ai futuri anziani verrà ancora data, come ricordo, la medaglietta d'oro o la sterlina del passato; che i buoni di Natale potrebbero scomparire. D'altra parte la Finanziaria parla chiaro: gli enti locali non possono più pagare un dipendente per fare un lavoro diverso da quello per il quale è stato assunto. E' il caso della dozzina di dipendenti comunali distaccati al Crai. La legge impone anche di affittare «a prezzi di mercato» le strutture che ospitano associazioni di pubblici di- pendenti. «Se dovessimo sobbarcarci le spese del personale e quelle di locazione - dice Martoccia non potremmo sopravvivere. Ma è ingiusto: perché la Finanziaria non ha obbligato i Comuni a pretendere prezzi di mercato anche por gli affitti, oggi simbolici, di sedi date ad associazioni o ad altri circoli dove per iscriversi magari occorre sborsare qualche milione e inawicinabili per il dipendente comunale?». Come finirà? Il problema tocca tutti i Comuni italiani e i migliori cervelli stanno lavorando per trovare una scappatoia. Scappatoia che invece non sembra proprio esserci per altre «vittime» del «ciclone Cassese». Sono i dipendenti in aspettativa per motivi sindacali e quelli che usufruiscono a piene mani del monte ore di permessi aziendali: solo a Palazzo Civico i sindacati possono disporre complessivamente di circa 40 mila ore suddivise fra le organizzazioni sindacali in proporzione agli iscritti. In tutta Italia sono invece circa 6000 i dipendenti pubblici stipendiati da Pantalone ma sindacalisti di professione. Di questi, 300 sono in Piemonte e uha trentina a Palazzo Civico. Metà di loro (ma ci sono trattative in corso fra Governo e sindacati) fra due mesi dovrà tornare a lavorare e entro il '97 seguiranno tutti gli altri. Immaginatevi le resistenze. Anche perché se la maggioranza svolge seriamente il suo lavoro di tutela dei colleghi, in passato è accaduto di scoprire un dipendente pubblico in aspettattiva sindacale dietro un banchetto del pesce al mercato e un altro che gestiva un'immobiliare. Beppe Minello Il taglio di un miliardo e mezzo imposto dalla legge Finanziaria e applicato dal Comune rischia di far chiudere il centro ricreativo di corso Sicilia
Persone citate: Aietti, Cassese, Elsa Fornero Deaglio, Giorgio Donna, Martoccia, Rino Martoccia, Sabino Cassese
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