In agguato il pericolo bianco di Guido Novaria

Le abbondanti nevicate dei giorni scorsi hanno moltiplicato il rischio-slavine Le abbondanti nevicate dei giorni scorsi hanno moltiplicato il rischio-slavine In agguato il pericolo bianco Situazione critica oltre Ì2000 metri L'esperto: attenti allo sci fuori pista Valanghe e slavine in agguato nel fine settimana di Carnevale. L'allarme arriva dagli esperti del bollettino niveometro della Regione Piemonte: «L'abbondante nevicata di venerdì scorso ha creato una situazione di estrema instabilità del manto nevoso a quote relativamente basse, fra i 1500 e 2000 metri dove sono caduti fino a due metri di neve fresca». Che in linguaggio meno tecnico significa rischio elevatissimo per chi decide di sciare fuori pista. Avverte Alberto Re, guida alpina di Bardonecchia: «Gli appelli alla prudenza sembrano superflui in questa situazione, non vorremmo però registrare nei prossimi giorni tragici bollettini di morti per slavine e valanghe come purtroppo è avvenuto dopo l'ultimo nevicata sul vicino versante francese». A creare un'ulteriore situazione di pericolo è il vento che, secondo le previsioni, oltre i 2 mila metri crescerà d'intensità nelle prossime ore. Dicono al soccorso alpino del Cai: «Dietro ai numerosi incidenti per valanga accaduti nelle ultime settimane c'è spesso l'imprudenza di chi, sciando fuori pista, si è trovato in quota durante le ore più calde; oppure, sciava a ridosso delle creste dove si formano i cosiddetti "crostoni" di neve, insidiosissimi». Alcune precauzioni sono d'obbligo. «Innanzitutto ascoltare i bollettini niveometrici diffusi quotidianamente dalla Regione Piemonte e dalla Brigata alpina Taurinense - dice il meteorologo Giorgio Minetti - formando rispettivamente i numeri di Torino 318.5555 e 319.9756: forniscono informazioni utilissime indicando anche il pericolo valanghe secondo la nuova scala unificata europea». La temperatura relativamente bassa nelle ore del mattino può indurre molti a programmare gite: «Non bisogna assolutamente trovarsi in quota nelle ore più calde della giornata; anche se la tentazione può essere forte con un innevamento di questa consistenza, è meglio rinunciare a gite eccessivamente lunghe» aggiunge Alberto Re. Nessun problema alla viabilità montana dopo le slavine dei giorni scorsi che avevano bloccato la statale per il Sestriere e, poco prima di Noasca, quella dell'Alta Valle Orco. «E' chiaro che il caldo può provocare movimenti improvvisi di neve - dice ancora Minetti -, purtroppo non esistono nelle zone più a rischio sensori collegati a impianti semaforici sulle strade che entrano in funzione non appena vengono segnalati cedimenti della neve». Da anni sono utilizzati in Svizzera: «In Italia sembra impossibile vederli in funzione» conclude Minetti. Guido Novaria

Persone citate: Alberto Re, Giorgio Minetti, Minetti

Luoghi citati: Bardonecchia, Italia, Noasca, Piemonte, Sestriere, Svizzera, Torino