In pugno agli usurai per salvare la figlia di Claudio Cerasuolo

La Finanza stronca un traffico illecito di gadget legati al serial tivù In tribunale l'odissea di una madre In pugno agli usurai per salvare la figlia Igiudici hanno azzerato i debiti Accusa di estorsione per due prestasoldi Per poter patteggiare la pena tre imputati accusati di usura hanno dovuto firmare un impegno all'azzeramento dei loro crediti e alla restituzione di una proprietà alla parte lesa, Anna Cartisano, una contabile finita nelle spire degli usurai per pagare le cure alla figlia malata di anemia mediterranea. I giudici della seconda sezione del tribunale (presidente Malchiodi) hanno accettato la proposta di patteggiamento soltanto per Fiorenza Ceccato (difesa dall'avvocato Zancan), che ha saldato il suo conto con la giustizia con 4 mesi e 10 giorni di reclusione (con la sospensione condizionale della pena) e due milioni e mezzo di multa. II marito Luciano Catellan (anch'egli difeso dall'avvocato Zancan) e l'amico Marcello Cardone (difeso dall'avvocato Masselli) saranno invece processati da un'altra sezione del tribunale: i giudici hanno ritenuto debbano rispondere anche di estorsione oltre che di usura. La brutta avventura di Anna Cartisano è cominciata nel '90 quando conosce Marcello Cardone, presentatole da un comune amico, che subito le offre un finanziamento di 30 milioni. La contabile firma cambiali e assegni postdatati per una quarantina di milioni. La malattia della figlia, che allora aveva quattro anni, peggiora e la donna si rivolge a dei pranoterapeuti che le promettono di allungare i tempi tra una trasfusione e l'altra: «Spendevo 240 mila lire alla settimana racconterà poi al magistrato Anna Cartisano - e mi indebitavo sempre di più». Nel frattempo aveva comprato un terreno a Seborga, in provincia di Imperia, per potervi piazzare una roulotte e portare la figlia a respirare aria buona. Ma alla fine del '91 il giro degli assegni e delle cambiali è salito a 120 milioni e Anna Cartisano non è in grado di far fronte alle rate di restituzione. A questo punto entrano in scena i coniugi Catellan, amici di Carbone, che le propongono un finanziamento di 55 milioni, in cambio del terreno come pagamento dei vecchi debiti. La donna firma cambiali per 72 milioni con scandenze mensili di restituzione ad un interesse usurario che tocca il 200 per cento. A Natale del '92 Anna Cartisano, oltre ai soldi che ha già versato a Cardone e ai coniugi Catellan, si ritrova con un debito di 42 miloni e cambiali per altri 40 milioni. Capisce che non verrà mai fuori dal giro degli usurai e sporge querela. Claudio Cerasuolo

Luoghi citati: Carbone, Imperia, Seborga