Quando l'Ucraina si sgonfia l'Italia dilaga

Graziani decide il derby (1-0) tra Toro e Juve BASKET Altra strana vittoria nel test di Vicenza: 30 punti di scarto conquistati negli ultimi dieci minuti Quando l'Ucraina si sgonfia, l'Italia dilaga BeneFucka, ma i lunghi azzurri soffrono il confronto atletico VICENZA. Un'altra vittoria larga (91-61) della giovane Italia del basket, un'altra vittoria di incerta valutazione. L'Ucraina è un manipolo di giocatori di tecnica ancora rudimentale e di fisico possente. Siccome sono tutti ragazzoni giovani o giovanissimi, rischiano di diventare una buona squadra nel giro di qualche anno. Adesso non sono nemmeno una squadra discreta e i 30 punti beccati alla fine ci stanno tutti. Ma quei 30 punti non devono ingannare: l'Italia li ha messi insieme solo nell'ultimo quarto di partita, dopo essere rimasta in soggezione per 27' durante i quali l'Ucraina, giocando su qualche buona individualità e sfruttandogli spazi concessi dalla tenere difesa azzurra sia sotto canestro sia sul perimetro, è rimasta sempre a contatto e in un paio di occasioni è riuscita addirittura ad assaporare l'ebbrezza del vantaggio. Poi, le carte sul parquet sono cambiate: gli ospi¬ ti, som. "i di falli, hanno perso in un minutf -e degli uomini migliori e sono andati alla deriva. Non sono più riusciti ad essere presenti sotto i tabelloni, è calata l'efficacia nel tiro dalla lunga distanza e hanno quindi perso di vista anche il canestro. Per l'Italia, tutto è diventato facile: dopo aver sofferto il confronto fisico, quando la partita si è fatta meno atletica ha potuto sciorinare tutto il suo bagaglio tecnico che è di gran lunga superiore a quello degli avversari. E ha preso il largo con un quintetto senza centri di ruolo (c'era Fucka, il migliore, a fianco di Paolo Conti, la più bella novità della giornata) mentre, seppur a giochi fatti, si faceva notare anche Bullara, esordiente a 30 anni. Per la cronaca, i punteggi azzurri: Fucka 20, Conti e Bullara 12, Myers 9, Niccolai 8, Frosini 7, De Poi 6, Gentile e Cantarello 5, Calbini 4, Casoli 2, Bonora 1. Alla fine Messina era soddi¬ sfatto con le dovute, necessarie riserve. Il secondo tempo lo ha riconciliato con una squadra che, nei primi 20', era apparsa in netto regresso, soprattutto mentale, rispetto a quella vista tre settimane fa ad Ancona con la Bosnia. Ma, nel complesso, ha avuto la conferma che le lacune sono le solite: i nostri «lunghi» soffrono con chiunque metta il confronto sul piano fisico-atletico, la squadra si concede troppe pause e ha una certa difficoltà ad entrare in partita. Su questi e altri punti, il et dovrà lavorare durante l'estate e nei ritagli che gli consentirà il prossimo campionato. Ieri, la Lega - che domani cercherà di varare la nuova formula, con Al a 14 squadre e A2 a 18 e un solo straniero - in un incontro con la Federazione ha assicurato «piena disponibilità» per aiutare la Nazionale in vista degli Europei '95. Gabriele Tacchini