le banche fanno quadrato di Flavia AmabileFrancesco Cingano
le banche fanno quadrato le banche fanno quadrato Tancredi Bianchi: il sistema è sano UN GIORNO DI FUOCO E' f ROMA stata una grande corsa quella di ieri tra il governo, gli istituti di credito e l'associazione di categoria. Obiettivo: disfarsi dei grandi nomi inquisiti negli ultimi giorni e fare quadrato per ripristinare l'equilibrio precedente. Ha iniziato l'Abi, confermando i vertici e allontanando Giampiero Cantoni e Roberto Mazzotta. Ha proseguito il ministero del Tesoro principale azionista della Bnl sottolineando di «non veder messa in discussione la gestione dell'istituto». Si sono inseriti, poi, i vertici delle due banche nel mirino della magistratura a rilasciare dichiarazioni e comunicati per tranquillizzare i risparmiatori. In mezzo al polverone bancopolizio non ha mancato di fare il suo ingresso anche il consiglio comunale di Siena che, nella notte tra martedì e mercoledì ha approvato, la richiesta di un incontro con il Tesoro per analizzare «eventuali iniziative da assumere sull'onorabilità» dei vertici dell'istituto. Infine, in serata, il ministro del Tesoro, Piero Barucci, è salito al Quirinale: un incontro di un'ora per confermare personalmente al presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, la solidità del sistema. Cantoni e Mazzotta fuori doll'Abi. L'assemblea straordinaria dell'Associazione bancaria ieri ha confermato per il biennio 1994-96 il suo presidente, Tancredi Bianchi, i vice presidenti Francesco Cingano (Mediobanca), Giuseppe Mazzarello (San Paolo di Torino) e Luigi Coccioli (Banco di Napoli). E' stato rinnovato, invece, il consiglio e il comitato esecutivo, dai quali escono gli «autosospesi» Roberto Mazzotta e Giampiero Cantoni. Droghi e la Bnl. «Ritengo che le situazioni di crisi verificatesi ai vertici di alcuni istituti di credito siano situazioni personali e non coinvolgano la gestione de- gli istituti che resta buona», ha chiarito ieri il direttore generale del Tesoro, Mario Draghi. Nessun pericolo, dunque, per il principale azionista della Bnl: il coinvolgimento in vicende giudiziarie, prima dei vertici Cariplo e, poi, di quelli della Banca nazionale del lavoro, non comporterà una perdita di credibilità del sistema creditizio italiano, né sarà di ostacolo alle prossime privatizzazioni. «Sono accadimenti sui quali si focalizzeranno le attenzioni degli investitori. Ma sono accadimenti personali che avvengono in un contesto bancario, creditizio e finanziario all'interno di un Paese che sta riscoprendo le proprie energie e nel quale vale la pena di investire». Per quel che riguarda, invece, la sostituzione di Giampiero Cantoni al vertice della banca «oggi non se ne è parlato», si è limitato a commentare Draghi. Identici i toni utilizzati da Davide Croff, amministratore delegato della Bnl: «La banca sta funzionando bene e non ci sono problemi operativi». L'unica nota stonata in questo coro di rassicurazioni è rappresentata dalla decisione di due giorni fa della agenzia Standard & Poor's di ridurre il rating dell'istituto. Per la Standard & Poor's esistono alcune carenze operative: «ci stiamo lavorando», ha spiegato Croff, sottolineando che la riduzione del rating non è stata influenzata dagli avvenimenti di Bancopoli. La Cariplo. «Non esistono altre nomine al vertice, all'infuori di quelle dei giorni scorsi del fondo pensioni, con la sostituzione di Luigi Mosca e di Alberto Salina con le persone di Angelo Pellegrini e Roberto Brambilla. Tanto meno c'è la necessità di assumere decisioni del genere». Il direttore generale della Cariplo, Sandro Molinari, è perentorio nel chiarire che non c'è in vista nessun cambio di poltrona al vertice: un messaggio di fiducia necessario nei confronti dei risparmiatori e dei 15 mila dipendenti della banca milanese. «Al di là delle responsabilità personali che la giustizia accerterà, - ha proseguito Molinari - 10 svolgimento dell'attività della nostra banca prosegue con la massima normalità essendo ininfluenti i fatti a cui ci riferiamo, sull'attività dell'istituto. Io come voi, credo, conosco i fatti attribuiti alle persone note, solo dalle notizie stampa. Per quanto le ritenga attendibili e vicine alla realtà, ritengo che non possano essere sufficienti per determinare in noi una capacità giudicante e che, tra l'altro, non ci compete. La reazione del!'Abi. «Il sistema è solido e sarebbe un grave errore identificare la persona che ha responsabilità in una banca con la banca stessa anche se non giova a nessun ente avere un esponente di vertice che ha dei problemi», ha commentato 11 presidente dell'Abi, Tancredi Bianchi. «Invito al senso delle proporzioni: un fatto di qualche miliardo di qualche migliaio di miliardi di mezzi amministrati dalle banche, non può incidere sulla loro stabilità». Stessi toni anche da parte del presidente dell'Ambroveneto, Giovanni Bazoli e del Banco di Napoli, Luigi Coccioli. Banca universale. Dopo aver affrontato il problema dei vertici, l'Abi ha varato ieri il nuovo statuto. Pur non stravolgendo l'assetto dell'associazione, sono state fissate regole puntuali per adeguarsi alle norme del nuovo testo unico e avviare il mondo creditizio secondo la logica della banca universale e della despecializzazione del credito. Sono state anche definite «linee unitarie per gli associati nei confronti delle organizzazioni di lavoratori per quanto attiene alla disciplina dei rapporti di lavoro». La stipula di contratti collettivi è però subordinata all'ipotesi in cui «si pervenga ad una rappresentanza unitaria del sistema bancario in materia sindacale», vale a dire la definizione di un unico contratto per Assicredito e Acri (banche e casse di risparmio). Flavia Amabile Cantoni e Mazzotta «autosospesi» dall'Assobancaria Draghi: Bnl solida Da sinistra Tancredi Bianchi presidente Abi e i vicepresidenti Francesco Cingano e Giuseppe Mazzarello mmmmmm
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