Jannacci nella «Bolgia»

Inaugurato il locale del comico milanese: cabaret e scuola Inaugurato il locale del comico milanese: cabaret e scuola Jannacci nella «Bolgia» Battute su Berlusconi: «Da un creativo come lui mi aspetto almeno trentamila posti di lavoro» MILANO. Un nuovo locale notturno s'inaugura lunedì, e questo non sarebbe interessante se il proprietario - coordinatore - direttore artistico, nonché attrazione fissa, non fosse Enzo Jannacci. Nella sala di fianco, spettacoli di cabaret; durante la giornata, scuola per lo stesso genere di teatro. «Il Bolgia Umana» consiste in due sale in Via Santa Maria Segreta 7/9. Nel primo - una cinquantina di posti - dalle 22,30 alla 1 si può ascoltare musica dal vivo, e dalle 19,45 alle 3 cenare, o bere (seduti 20 mila lire, in piedi 15 mila). Sul minuscolo palcoscenico Jannacci, con un gruppo jazz, sarà presente praticamente ogni sera, accompagnando anche la cantante Elena Paoletti. Enzo e il figlio Paolo, musicista e suo braccio destro in quest'impresa, stanno mettendo a punto una sorta di programmazione fissa, con il giovedì dedicato ai balli dei giovanissimi, e il sabato pomeriggio alla musica classica. La sala di fianco, capace di 150 posti, ospiterà spettacoli cabaret di sera, e a una serie di lezioni durante la giornata. Per il debutto non c'è ancora una data certa, si prevede fra una settimana. A medio termine, il progetto è lavorare dalle 22 alle 2. Due nomi sono già sicuri: Andrea Bove ed Enzo Lìmardi. Gli attori ritenuti più interessanti saranno impegnati per l'intera stagione. «Magari aiuterò qualcuno a immettersi nella bolgia umana per dire quanto sente di avere da dire, lo farò diventare ricco e famoso», sorride Jannacci. Per i corsi, Jannacci conta sull'arrivo di «maestri» come Stefano Benni, Paolo Rossi, Lucia Vasini, Dario Fo, Giorgio Gaber, Felice Andreasi, Massimo Boldi, Abatantuono. Questo locale potrebbe diventare il nuovo Derby? «Difficile, siamo invecchiati; forse ci sarà una settimana di "rimpatriata" dei protagonisti di allora, questo sì». Ma non è troppo presto per mettersi a fare il maestro? «Non sono più giovane, e, comunque, a quest'iniziativa pensavo da tempo. Arrivati a una certa età, credo sia un dovere dare una mano alle nuove generazioni». Ma è davvero possibile insegnare il cabaret? «Probabilmente no, però noi possiamo aiutare ad esprimere certe doti che già esistano naturalmente. Ai ragazzi, chiedo solamente l'umiltà di stare a sentire, poi il rapporto sarà dialettico». Altro problema, rendersi conto di ciò di cui si parla. «Uno non può fare la satira a Occhetto e Fini senza conoscere "Il Capitale" e senza sapere cos'è stato il fascismo. E sempre più sovente mi chiedo quanti abbiamo veramente l'idea di cos'è uno Stato, ascoltando, in televisione, tutta questa diatriba fra statalisti e antistatalisti». A parlare con i ragazzi, non è escluso che prima o poi arrivi anche Funari, in ricordo dei suoi esordi. «Anche allora era già bravo da solo. Adesso non so se stia di più con Berlusconi o di più con Mentana e Costanzo». Cosa pensa di Berlusconi in politica? «Da un creativo come lui, mi aspetto che sappia creare almeno 30mila posti di lavoro. E poi io come politologo ho Bobbio, non Miglio che sembra Star Trek». A suo tempo, Paolo Rossi fu il più celebre fra i giovani artisti nei quali Jannacci dimostro di credere. Ora sta ascoltando decine di ragazzi, fra loro anche persone con handicap: «Se appena dai loro uno stimolo, possono rivelare doti pari e superiori a quelle delle persone normali». Ornella Rota «Miglio? Io come politologo ho Bobbio non Star Trek» Jannacci: «Lezioni per giovani attori anche se il cabaret non si insegna»

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