E Kirby creò l'uomo ragno di Guido Tiberga

Morto il grande disegnatore Morto il grande disegnatore E Kirby creò l'uomo ragno questo il DOPO Superman, Kirby è probabilmente la figura più importante nella storia della nostra arte», I Così YEncyclopedia of american comics, la Bibbia del fumetto a stelle e strisce, introduce la voce dedicata a Jack Kirby, morto d'infarto la scorsa notte a Thousand Oaks, in California. Jacob Kurtzberg suo vero nome, aveva 76 anni. Il Stava lavorando alla sua autobiografia, 150 pagine di disegni in cui ricostruiva mezzo secolo passato con alcuni tra i più grandi eroi mode in Usa: da Capitan America all'Uomo Ragno, dagli X-Men a Silver Surfer, dai Fantastici Quattro all'Incredibile Hulk. Pochi autori hanno lasciato una traccia tanto profonda nell'evoluzione del fumetto. Kirby, nella seconda metà degli Anni Trenta, fu il primo a capire che il linguaggio dei «giornalini» poteva e doveva essere diverso da quello delle strisce pubblicate sui quotidiani. Il primo a osare gli splashpanels, le grandi tavole di gusto cinematografico che oltrepassavano gli spazi consueti della vignetta. Nato e cresciuto nei quartieri poveri di New York, Kirby entrò a 18 anni negli Studios di Max Fleisher. «La paga era discreta, il lavoro pessimo», raccontò qualche anno più tardi. Era uno dei trecento «intercalatoli» dei cartoni animati di Betty Boop e Braccio di Ferro, impegnato a realizzare le parti intermedie tra un movimento e l'altro. «Mi annoiavo - confessò in una recente intervista -, e intanto pensavo a Chester Gould, che in quegli stessi anni modellava il carattere del suo Dick Tracy. Lo invidiavo da impazzire. Così un giorno dissi: "Non è questo il la- voro che mi piace fare. Non si addice alla mia individualità". E me ne andai». E' il primo passo verso la svolta: il sogno era il cinema, la realtà divennero presto i fumetti. Qualche anno di tirocinio, disegnando per i quotidiani, poi il boom del 1941, con la nascita di Capitan America. La copertina del primo numero, uscito nove mesi prima di Pearl Harbour, mostrava il protagonista che prendeva a pugni Adolf Hitler. Dopo una trentina di episodi, pubblicati dalla Timely (la futura Marvel, oggi la più grande editrice al mondo per i fumetti), Kirby cambiò editore, tornando per qualche tempo alle strisce quotidiane. Il ritorno alla Marvel sul finire degli Anni Cinquanta, in tempo per partecipare insieme con lo sceneggiatore Stan Lee alla nascita dei Fantastici Quattro, i primi «supereroi con superproblemi», seguiti via via da tutti gli altri, tra i quali l'Incredibile Hulk, nato nel 1962. Hulk, di cui è stata realizzata anche una celebre versione cinematografica con Lou Ferrigno. Il ruolo del disegnatore nella creazione dei più grandi personaggi Marvel (noti in Italia fin dai primi Anni Settanta) è stato probabilmente decisivo. Significativa del carattere di Kirby la polemica che negli anni scorsi lo ha opposto a Stan Lee, il «padre» dei più grandi eroi in costume del fumetto americano. «Lee è un usurpatore - disse Kirby nel 1990 - Non è vero che lavoravo sui suoi soggetti. Io gli mandavo la storia già fatta. Lui si limitava a scrivere i dialoghi». Una querelle che stupì gli appassionati, destinata ora a restare senza risposta. Guido Tiberga Il

Luoghi citati: California, Italia, New York, Usa