«So la verità sulla morte di Tenco» di Guido Coppini
Dopo sei processi la giustizia riparte da zero Un rebus anche il movente «Quella notte all'hotel di Sanremo mi ordinarono di spostare il cadavere» «So la verità sulla morte di Tenco» Necroforo riapre il giallo del cantautore TESTIMONE m UN ENIGMA LUIGI Tenco non si tolse volontariamente la vita? La inquietante domanda viene proposta in un servizio che il settimanale «Oggi» pubblica nell'edizione che arriva stamane alle edicole. Con una testimonianza precisa, quella di Giuseppe Bergadano, 60 anni, autista necroforo per 37 anni del Comune di Sanremo, ora in pensione. Bergadano ricorda bene i fatti, anche perii clamore che allora suscitò la morte del cantautore, in pieno Festival di Sanremo, nella notte del 27 gennaio 1967. Dice Bergadano: «Fui io a trasportare il cadavere all'obitorio e poco dopo, comunque nella stessa notte, ricevetti dalla polizia l'ordine di riportarlo nella camera dell'hotel Savoia dove era avvenuta la tragedia». Perché quel viaggio rapidissimo di andata e ritorno, dalla camera mortuaria all'albergo? Bergadano, che non vuole più pubblicità, si schermisce: «E' passato tanto tempo, e non ho mai saputo perché mi sia stato dato quell'ordine». L'intervista col necroforo è tutta qui, c'è semmai da chiedersi perché proprio ora si sia deciso a fare queste rivelazioni. Ma l'ex necroforo non è più disposto a parlare, si rammarica che il suo nome sia stato legato a questo giallo che ora si ripropone, con tutti i suoi allarmanti interrogativi. E con foto inedite. «Oggi» pubblica infatti, fra le altre, l'immagine di Tenco nella camera del Savoia e stupisce subito un particolare: il cantautore ha le gambe infilate sotto un cassettone, una posizione del tutto assurda per un suicida. Qualcuno può aver rimosso il corpo. Ma perché sarebbe stata fatta quella macabra operazio- ne? «Un commissario di polizia - questa la voce che circolò nell'ambiente di quel Festival avrebbe ceduto all'insistenza dei fotografi che volevano ritrarre Tenco sul suo letto di morte». Un valletto del Savoia, che ora fa il cameriere in Svizzera, confermò a quel tempo la versione del necroforo. Ci disse: «Ho visto portar via il cadavere da addetti del Comune e, sbalordito, il corpo mi riapparve nemmeno un'ora dopo su una barella, ricordo che gli avevano messo un asciugamano sul viso». Ma tutto avvenne per fare un piacere ai fotografi? Non pare credibile. Fu diramata quella notte stessa una versione ufficiale, questa: «Luigi Tenco aveva cenato in un ristorante vicino al casinò. Era sembrato tranquillo. Non aveva bevuto molto e non si drogava. Era rimasto profondamente ferito dalla esclusione di una sua canzone, mentre era stata approvata e applaudita "Io, tu e le rose" cantata da Orietta Berti». Ma ci si può uccidere per una canzone sia pure molto ingiustamente bocciata? Un altro mistero. In quella stanza del Savoia c'era, con Tenco, la cantante francese Dalida. Ci fu riferito che, sconvolta, avrebbe prima assistito al suicidio, poi al trasporto della salma alla locale morgue e infine avrebbe scorto la barella che tornava all'hotel col cadavere. Atterrita avrebbe supplicato a una cameriera: «Mi trovi un'altra stanza, subito». Non fu facile: in quei giorni del Festival gli hotel erano tutti pieni. Comunque Dalida fu accontentata. Ma si sa pochissimo del suo interro¬ gatorio. Appena confermata la versione del suicidio, un amico la mise in un'auto che si diresse a Parigi. Oltre a Dalida, ci si chiede ora, c'era qualcun altro nella camera di Tenco al Savoia? L'ipotesi non pare del tutto avventata. La versione ufficiale, che presenta evidentemente lati oscuri, non è mai stata accettata dal fratello di Tenco, Valentino, che abita a Recco e non ha mai creduto al suicidio. Come del resto gli amici del cantautore: «Era introverso, distratto, ma proprio in quel periodo aveva fatto programmi per il suo futuro». Guido Coppini Fotografìe inedite dimostrano che il corpo dell'artista fu ritrovato in una posizione innaturale per un suicidio Qui a fianco Luigi Tenco Sopra il fratello Valentino La cantante Dalida: era con Tenco al momento della morte
Luoghi citati: Comune Di Sanremo, Parigi, Sanremo, Savoia, Svizzera
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