«Nozze gay bimbi traditi» di Marco Tosatti
Duro attacco dell'Osservatore romano alla decisione del Parlamento europeo: il matrimonio è procreazione Duro attacco dell'Osservatore romano alla decisione del Parlamento europeo: il matrimonio è procreazione «Nozze gay. bimbi traditi» // Vaticano: violati i loro diritti CITTA' DEL VATICANO. E' un coro unanime: non date bambini in adozione alle coppie gay! La decisione del Parlamento europeo ha provocato reazioni più o meno sdegnate, o possibiliste, da parte della Chiesa e di «addetti ai lavori» del settore affidamento e adozione, ma sostanzialmente concordi su un punto: l'idea di affidare a una coppia omosessuale un bambino non sembra affatto adeguata, anzi potrebbe risultare addirittura pericolosa. Intanto gli omosessuali italiani esultano, e si danno appuntamento per domenica prossima, a Venezia, per festeggiare come si deve in una kermesse che potrebbe chiamarsi «S. Valentino gay». Lo ha comunicato il Presidente dell'Arci Gay, Franco Grillini, annunciando l'invio di una lettera al presidente del Consiglio, Ciampi, per chiedergli un incontro, e sollecitare la ricezione nelle leggi italiane dei principi approvati dal Parlamento europeo. Naturalmente 1'«Osservatore Romano» spara a zero sulla decisione europea. Tra i diritti umani, scrive il teologo moralista padre Gino Concetti, «non rientrano le rivendicazioni e le pretese di tipo omosessuale». «Nel riconoscere la parità di diritti alle coppie omosessuali - si chiede il commentatore - circa il matrimonio, l'adozione, la casa, la pensione, si fa un passo avanti verso gradi superiori di civiltà, si cresce in umanità ovvero si prende atto di una situazione anormale, che fino ad oggi la coscienza universale ha rifiutato e giudicato come un'aberrante deviazione?». La risposta del teologo è negativa: «Rincorrere tendenze omosessuali significa sconvolgere l'ordine della natura fissato da Dio sin dal momento della creazione». «E che cosa sarebbe preferibile, due mamme o due papà?», chiede invece Cristina Barbotto, segretaria nazionale dell'Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie (Anfaa) di Torino. «Quale giudice, se ad un bambino si possono fornire una mamma ed un papà, deciderebbe invece di dargli una doppia figura di uomo o di donna»? Un timore ulteriore riguarda il principio della decisione: Barbotto teme che il piccolo «verrebbe strumentalizzato da chi vuole difendere la legittimità di nuove forme di convivenza». Può essere «tollerabile» il diritto al riconoscimento legale dell'unione fra omosessuali, «per evitare mali maggiori», ma è «assolutamente da evitare» l'adozione. Questo è il parere di padre Sabatino Majorano, docente di morale all'Accademia Alfonsiana. «Il riconoscimento di questo diritto viene a ledere il diritto di un essere più debole, quale appunto il bambino adottato, che ha diritto a un padre e una madre». E anche un altro sacerdote, padre Luciano Cupia, direttore del consultorio familiare dell'Ucipem, guarda «con rispetto alla decisione del Parlamento europeo sul diritto delle coppie omosessuali». Ma sul seguito non si discute. E' «grande e insormontabile» il problema dell'adozione. «Per educare un bambino, la migliore pedagogia e psicologia, anche laica, ritiene che sia importante la figura maschile e femminile. Io non credo che sia così semplice sostenere che omosessuali si nasce. Può esserlo per un numero minore di casi. Per lo più omosessuali si diventa. E può concorrere a questo esito anche la cattiva identificazione che i bambini possono avere con gli adulti, genitori compresi». Preoccupata anche Gabriella Merguici, del Centro italiano per l'adozione internazionale. La decisione del Parlamento di Strasburgo sarebbe «una scelta in grado di influire negativamente sui già gravi problemi di identificazione dei bambini che vengono adottati». Mentre Irene Pivetti, della Lega, denuncia: «Qui entriamo nell'assurdo: i bambini come dovrebbero chiamare i genitori: papà e mamma. Mi riesce difficile vedere una logica in questa decisione». Marco Tosatti
Persone citate: Barbotto, Ciampi, Cristina Barbotto, Franco Grillini, Gabriella Merguici, Gino Concetti, Irene Pivetti, Luciano Cupia, Sabatino Majorano
Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Strasburgo, Torino, Venezia
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