Arriva il «sì» della Giunta per l'arresto di Di Denato

Arriva il «sì» della Giunta per Parreste di Di Denato Arriva il «sì» della Giunta per Parreste di Di Denato NAPOLI. Giulio Di Donato rischia grosso. Potrebbe essere lui il primo dei deputati inquisiti per tangenti a finire in manette. Ieri la giunta per le autorizzazioni a procedere, sia pure per un soffio, ha detto sì all'arresto. La proposta potrebbe essere esaminata nelle prossime settimane dalla Camera, ma se così non fosse l'ex vicesegretario psi corre il pericolo di finire in cella il 15 aprile, con l'insediamento del nuovo Parlamento. Nei confronti di Di Donato, infatti, c'è già pronta un'ordinanza di custodia cautelare per tentativo di concussione e abuso d'ufficio. A firmare il provveclimento esaminato ieri dalla giunta - è stato il gip Luigi Esposito, che lo aveva trasmesso venerdì scorso a Montecitorio. Con il decreto legge del 14 gennaio, che ha modificato l'immunità parlamentare, è il giudice per le indagini preliminari ad inoltrare la richiesta, con la conseguenza che, in caso di voto favorevole in Parlamento, l'ordinanza diventa immediatamente eseguibile. La giunta per le autorizzazioni a procedere si è divisa a metà, ma alla fine è prevalsa la proposta contraria a quella avanzata dal relatore, Roberto Cicciomessere. «Non chiederò all'aula di modificare il verdetto della giunta - ha detto Di Donato -, cerco di rispondere con dignità ad una violenza grave che viene fatta nei miei confronti privan- domi della libertà». A volere in manette l'ex vicesegretario del psi, per il pericolo di inquinamento delle prove, è il gip Esposito finito dì recente al centro delle polemiche - il Csm ha aperto sul suo operato un'indagine per aver negato all'amministratore delegato della Sip Vitoalfonso Gamberale, attualmente agli arresti domiciliari, la visita di don Luigi Ciotti. L'inchiesta che coinvolge Di Donato è la stessa. Entrambi sono accusati di tentativo di concussione: avrebbero cercato di imporre assunzioni ad un'azienda telefonica, minacciando in caso contrario una riduzione delle commesse. Per il parlamentare socialista, su cui pende un'altra richiesta di arresto per l'indagine sulla privatizzazione del servizio di nettezza urbana a Napoli, si aggiunge il reato di abuso d'ufficio. I giudici ritengono più che sospetta una visita fatta nel carcere di Poggioreale ad un altro «coindagato», l'ex assessore regionale socialista Salvatore Arnese. «Fa comodo alle opposizioni», ha detto Giulio Di Donato pochi istanti dopo il via libera della giunta: «Sono vittima di un errore giudiziario e di un'incredibile, grandissima violenza. Ma l'atto di oggi conferma che ormai in Italia la lotta si fa a colpi di atti giudiziari... Siamo di fronte a un atto politico: fa comodo alle opposizioni, che pensano di diventare il nuovo governo, che mercoledì prossimo le Camere si occupino del mio caso». Con voce tremante, ha quindi aggiunto: «Dirò quello che penso su questa vicenda e sul momento che attraversa il Paese. Io sono vittima della decisione della giunta, di questa logica, di un errore giudiziario». Quanto alla visita in carcere: «E' stato un atto umanitario: rientra nelle mie funzioni di parlamentare informarmi sulle condizioni carcerarie dell'istituto di pena della mia città... E poi mi fermai solo 10 minuti, parlando con molti detenuti, e sempre alla presenza di almeno quattro testimoni». Mariella Cirillo Il voto a maggioranza dovrà essere confermato dalla Camera III JIl ■■■■ tì L'ex vice segretario del partito socialista Giulio Di Donato: per lui c'è già pronta un'ordinanza di custodia cautelare per tentativo di concussione e abuso d'ufficio

Persone citate: Di Donato, Esposito, Giulio Di Donato, Luigi Esposito, Mariella Cirillo, Roberto Cicciomessere, Salvatore Arnese

Luoghi citati: Italia, Napoli