Germania, megamulta per spot di Emanuele Novazio

Germania, megamulta per spot Germania, megamulta per spot Sat 1, rete privata, pagherà 16 miliardi BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Troppa pubblicità in tv uguale megamulta: Sat 1, una delle principali emittenti private tedesche (il 20% appartiene al gruppo Springer, editore fra l'altro della Bild e della Welt), dovrà pagare 15,8 milioni di marchi, quasi 16 miliardi di lire, all'Ente per il controllo delle trasmissioni: fra il 10 ottobre e il 20 dicembre scorsi la rete ha violato - per 61 volte la legge che regola gli spot dentro i film in tv. Secondo la nuova nonnativa entrata in vigore nell'ottobre scorso, i film che durano fino a 90 minuti possono avere una sola pausa pubblicitaria. In precedenza potevano essere anche quattro. Le vecchia legge, inoltre, consentiva di includere gli spot nella durata complessiva del film in versione televisiva. In questo modo si creava una specie di circolo vizioso e le emittenti potevano ottenere maggiori spazi pubblicitari; adesso, al contrario, la durata degli spot viene determinata soltanto sulla base del film nella sua versione originale. Senza l'aggiunta degli spot, dunque. L'Ente per il controllo delle trasmissioni ha calcolate la multa riferendosi agli spazi venduti illegalmente da Sat 1 : all'emittente di Mainz quegli spot sono fruttati 15,7 milioni di marchi, cui sono stati aggiunti altri centomila marchi (cento milioni di lire) di sovrattassa. Ma in una situazione simile si troverebbero le altre principali reti private, da Rtl a Rtl 2, da Vox a Pro 7. Anche per loro si parla di megamulte in arrivo. Su Sat 1 pendono però altri due procedimenti: l'emittente è accusata di aver violato la legge che protegge gli spettatori più giovani e quella che regola le trasmissioni giornalistiche. Nel luglio del '93 ha mandato in onda in prima serata un film canadese («Omicidio nel buio») che conteneva scene particolarmente brutali: il film è stato poi ripetuto il mattino dopo. Nel dicembre scorso ha trasmesso un talk show sulla prostituzione giovanile nel quale un minorenne, visibilmente sotto l'effetto della droga, ha accusato un ospite del programma di essere stato suo cliente. «La persona in questione non era stata avvisata di quel che avrebbe potuto accadere in trasmissione», dice l'atto d'accusa contro Sat 1. Ma è soprattutto la violazione delle norme sulla pubblicità a sollevare le polemiche più accese, in un Paese dove le tv pubbliche (con uno dei canoni più alti d'Europa, sulle trecentomila lire) possono trasmettere pubblicità soltanto fino alle venti, mentre le private non hanno canone ma si reggono sulla pubblicità (che possono trasmettere 24 ore su 24) e sui programmi sponsorizzati. Nell'insieme, tuttavia, il mercato pubblicitario tedesco è favorevole alla carta stampata: i quotidiani riescono ancora a spartirsi dieci miliardi di marchi, mentre le tv pubbliche e private superano di poco i 4. Emanuele Novazio

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