dieci giorni poi l'attacco in Bosnia di A. Di Robilant

Intesa per il cessate il fuoco. Zhirinovskij: in caso di raid sarà guerra mondiale Intesa per il cessate il fuoco. Zhirinovskij: in caso di raid sarà guerra mondiale Pieci giorni, poi Kattacco in Bosnia Ultimatum della Nato. I serbi: lasciamo Sarajevo BRUXELLES. «Il tempo delle parole è finito. Ora è il tempo di agire». I serbi che assediano Sarajevo hanno 10 giorni per ritirare le proprie artiglierie a 20 chilometri di distanza dalla città. Oltre quella data, la Nato lancerà i suoi jet all'assalto. La minaccia non era ancora stata formulata quando il leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic, ieri pomeriggio, ha accettato di interrompere i bombardamenti, concordando un cessate-ilfuoco con i difensori musulmani della città. Ma questa sospetta, estrema conversione non ha convinto l'Alleanza atlantica: «immondizia», l'ha definita un diplomatico inglese, ed il ministro degli Esteri francese Alain Juppé ha detto chiaramente che «un cessate il fuoco non basta. I cannoni dei serbi devono essere allontanati da Sarajevo, e quelli dei musulmani consegnati all'Onu». Da Mosca, intanto, il leader ultranazionalista Vladimir Zhirinovskij ha dichiarato che un solo raid aereo Nato contro «i fratelli serbi» porterebbe a «una guerra totale». A. di Robilant e F. Squillante A PAG.7 Un jet americano decolla dalla base di Aviano per una ricognizione sulla Bosnia

Persone citate: F. Squillante, Radovan Karadzic, Vladimir Zhirinovskij, Zhirinovskij

Luoghi citati: Aviano, Bruxelles, Mosca, Sarajevo