Più spettatori e meno cinema di Daniele Cavalla

Anche l'Odeon è a rischio Anche l'Odeon è a rischio Più spettatori e meno cinema Crescono gli spettatori (1.759.196 biglietti venduti a gennaio, 60 mila in più del gennaio '93) ma i tempi restano durissimi per i cinema torinesi. Soprattutto quelli di periferia. E' il caso del Nuovo Odeon, la sala di via Venalzio, che rischia di chiudere perché la proprietà ha sfrattato i gestori per costruire un condominio. Per impedirlo si è mobilitato il quartiere San Donato - Campidoglio - Parella. «In tutta la zona - spiega Mario Saini della Circoscrizione Quarta - non esiste nulla di simile. Al di là delle proiezioni, i gestori permettono l'ingresso gratuito ai pensionati il martedì pomeriggio, un altro giorno lo mettono a disposizione dei cittadini per fare teatro, ospitano dibattiti e conferenze. Il Comune, proprietario dell'ex cinema Astra di via Rosolino Pilo abbandonato da anni, potrebbe prospettare ai proprietari uno scambio: l'Odeon rimane dov'è, loro costruiscono al posto dell'ex Astra». «Mi hanno già mandato un primo sfratto - racconta il gestore Margherita Gagliardini - ora sono in attesa degli eventi. Dovrei chiudere a fine maggio, è un peccato perché il cinema va bene ed è tecnolgicamente all'avanguardia». Il caso è approdato lunedì in Sala Rossa con un'interpellanza di Emanuela Rampi di Alleanza Verde fatta propria dal Consiglio con un ordine del giorno votato all'unanimità. Stasera, nella sala cinematografica, si tiene un'assemblea pubblica. Nulla di definito anche per il Selene (corso Belgio 80), sala d'essai chiusa da circa un anno: i proprietari non hanno ottenuto il cambio di destinazione commerciale. I! Selene rischia di fare la fine del Gioiello, il locale di via Marco Polo che ha ancora in cartellone i manifesti dell'ultima proiezione («Il portaborse»), «scomparso» dalla scena a fronte delle voci che anni fa ne davano imminente una riapertura come multisala. Qualcosa si muove nell'ambito dei cinema parrocchiali: il successo ottenuto dall'Agnelli ha evidentemente rappresentato «il buon esempio». A metà marzo s'inaugura il Michele Rua in via Paisiello 37. «Il nostro intento spiega il direttore Don Mario Banfi - è di riunire la gente del quartiere, non vuole essere soltanto un luogo dove fare spettacolo». Caratteristiche: 444 posti, impianto acustico in super dolby stereo, sistema geodyne che consente ai sordi di ascoltare il film attraverso il loro apparecchio acustico. L'apertura dell'Esedra di via Palmieri 39 è invece slittata a fine aprile: sono previsti 250 posti e affiancherà alle proiezioni cinematografiche rappresentazioni teatrali e conferenze. Alla chiesa San Secondo hanno ristrutturato lo scorso settembre il cinema di 200 posti che viene però utilizzato unicamente come sala conferenze e incontri. Anche i salesiani di via Piazzi hanno un progetto di ristrutturazione del loro cinema, ma chissà quando verrà realizzato. In primavera dovrebbe cominciare la programmazione cinematografica il Teatro Gianduja. Il Teatro Alfieri ha riacquistato la licenza cinematografica annuale e, dopo l'attuale rassegna del venerdì pomeriggio, annuncia fin d'ora un'estate all'insegna dei film. Per quanto riguarda le sale di prima visione, poche le novità: la ristrutturazione del Vittoria (dovrebbe diventare una multisala) è rinviata all'anno prossimo, mentre l'Inps ha messo all'asta (si parte da 3 miliardi e 900 milioni) l'Augustus di piazza Cln, vittima dell'effetto Statuto e dell'immobilismo generale nonostante l'interessamento del gruppo berlusconiano Cinema 5. Daniele Cavalla Il Nuovo Odeon potrebbe chiudere per lasciare il posto a un condominio Per scongiurare questa ipotesi è convocata per stasera un'assemblea pubblica del quartiere San Donato

Persone citate: Margherita Gagliardini, Mario Banfi, Mario Saini

Luoghi citati: Alleanza Verde