Colpo di scena sulla Cip Spunta Sheraton e vince

Colpo di scena sulla Cip Spunta Sheraton e vince Il gruppo Forte battuto sul filo di lana Colpo di scena sulla Cip Spunta Sheraton e vince J7prezzo si aggira sui 900 miliardi Agli Usa 22 grandi alberghi italiani ROMA. Colpo di scena nella gara per l'acquisto della catena alberghiera Ciga. Proprio quando si dava ormai per scontato che gli hotel dell'Aga Khan passassero al gruppo britannico Forte ogni pronostico è stato sconvolto dall'ingresso in campo della Sheraton (di proprietà del colosso multinazionale Itt), che si è aggiudicata la partita con un'offerta fra i 500 e i 550 milioni di dollari. Per il momento la Itt non ha commentato in alcun modo la notizia, ma la conferma è giunta indirettamente dal portavoce della famiglia Forte: «Mediobanca ci ha annunciato che l'Itt aveva fatto un'offerta pari a circa 350 milioni di sterline (900 miliardi di lire), ma noi, dopo aver esaminato i libri contabili della Ciga, non abbiamo ritenuto che fosse il caso di superare i 270 milioni di sterline». Con questa dichiarazione in stile «very british» il gruppo Forte è uscito di scena e il comitato ristretto delle banche creditrici (composto da Bnl, Credit, Banca di Roma, Banco di Sardegna e Popolare di Novara), riunitosi a Mediobanca, ha deciso di accettare l'offerta Itt. Anche l'Imi, che non è creditrice della Ciga ma della Firnpar (azionista di maggioranza della società alberghiera), dovrebbe aver detto «sì» alla proposta della Sheraton. L'offerta della famosa catena di hotel che fa parte della galassia Itt sarebbe infatti completamente in contanti, il che darebbe modo alle banche creditrici di uscire di scena nel modo migliore. Karim Aga Kha La percentuale di recupero dei crediti dovrebbe essere di circa il 72%. Dell'offensiva Sheraton si era cominciato a parlare lunedì, quando l'offerta del gruppo Usa era apparsa all'orizzonte, inserendosi tra quelle del tandem Forte-Soros, della Host Marriott, della Carlyle Intercontinental e della Hyatt. In realtà, però, gli ultimi due concorrenti si erano già sostanzialmente ritirati, mentre i manager della Marriott avevano protestato dichiarando che Mediobanca non li aveva messi in grado di presentare un piano adeguato, non dando loro la possibilità di vedere i libri contabili della Ciga. La vittoria del gruppo Forte era comunque, fino a ieri, data per scontata: la Ciga, con circa 1100 miliardi di debiti, era infatti in crisi da due anni e per parecchio tempo il mercato non aveva dato segnali di grande interesse per la società che faceva capo all'A- ga Khan. Poi la proposta inglese e l'accordo di massima, raggiunto nell'ottobre scorso, tra Mediobanca e la cordata Forte-Soros per la cessione della «Grandi alberghi». Ancora a dicembre in casa Forte dicevano di «guardare con tranquillità alla Ciga». Invece il blitz americano ha preso tutti in contropiede e così passeranno sotto la bandiera Sheraton 22 alberghi di prestigio italiani, 7 spagnoli, due austriaci, uno rispettivamente in Francia, Grecia e Paesi Bassi, più uno in Giappone e uno negli Usa, questi ultimi gestiti in franchising. [v. cor.) Karim Aga Khan

Persone citate: Aga Khan, Hyatt, Karim Aga Khan, Khan, Soros

Luoghi citati: Francia, Giappone, Grecia, Novara, Paesi Bassi, Roma, Sardegna, Usa