Trovata l'intesa La Seleco è salva

Trovata l'intesa La Seleco è salva Trovata l'intesa La Seleco è salva ROMA. Seleco: è fatta. I 1700 dipendenti possono tirare un sospiro di sollievo. «Grazie all'intervento del presidente del consiglio, Ciampi, e del sottosegretario Maccanico abbiamo raggiunto un'ipotesi d'intesa per la ricapitalizzazione e rilancio della società». A dare la notizia, poi confermata da Palazzo Chigi, è stato lo stesso presidente della Sofin, Gianmario Rossignoio, al termine di un lungo incontro con Maccanico. «Con l'incontro di questa sera ha aggiunto Rossignoio - abbiamo evitato la legge Prodi e, al contempo, possiamo dare speranza ai lavoratori: la Seleco è salva e, anzi, punta al proprio rilancio». Oggi stesso il presidente della Sofin incontrerà le forze politiche e sindacali di Pordenone per fare il punto della situazione alla luce delle misure concesse dal governo. «Quella di oggi - ha voluto precisare ieri sera - è solo un'ipotesi di intesa che però, magari domani stesso, potrebbe conoscere la sua forma definitiva». Rossignoio ha poi confermato che prenderà la guida della Seleco come amministratore delegato. Il piano di salvataggio dell'azienda di tv color non è noto in tutti i suoi particolari. Ma si sa che la parte pubblica dovrebbe fare la sua parte (in parte rinunciare a una parte dei crediti) mentre Rossignoio, azionista privato di riferimento, si impegna a intervenire con 14 miliardi nella ricapitalizzazione (45 miliardi). Alle sue spalle dovrebbe esserci una banca francese, probabilmente il Crédit Lyonnaise. La finanziaria regionale Friulia dovrebe partecipare con una quota tra i 12 e i 13 miliardi, mentre altri 8 miliardi verrebbero versati dal governo maltese (dove la Seleco ha uno stabilimento) e i restanti 10 dovrebbero scucirli un pool di banche locali. La finanziaria Rei invece dovrebbe accollarsi una parte delle perdite del '93. Nel consiglio Seleco, poi, dovrebbero entrare uomini di provenienza Zanussi e Electrolux. L'annuncio del salvataggio è giunto al termine di una giornata tesissima. In mattinata gli operai avevano bloccato la Prefettura di Pordenone. Un gruppo ha presidiato lo stesso ufficio del prefetto Oreste Sciavicco mentre gli altri sono rimasti a manifestare davanti all'ingresso. Gli operai hanno chiesto al prefetto un intervento diretto nei confronti del Presidente del Consiglio Ciampi, affinché ci sia risposta ufficiale immediata sulle proposte del governo atte ad evitare il commissariamento dell'azienda e contemporaneamente fosse reso noto il piano per la ricapitalizzazione prospettato da Rossignoio nel corso dei colloqui avuti la sera prima con il sottosegretario Antonio Maccanico. Il blocco alla Prefettura è stato tolto dopo le assicurazioni del prefetto che il presidente del Consiglio Ciampi, il sottosegretario Maccanico e Gian Mario Rossignoio si erano impegnati a dare, entro la giornata, una risposta chiarificatrice in merito alla ricapitalizzazione della Seleco. La protesta comunque non è cessata ed i lavoratori della Seleco, dopo aver percorso in corteo le vie del centro di Pordenone si sono recati davanti al centro direzionale della Zanussi, società del gruppo svedese Electrolux presieduta da Rossignoio, che successivamente è stato occupato. Il piano di salvataggio non dovrebbe avere conseguenze per l'occupazione. Non è escluso però che gli stabilimenti di Pordenone debbano essere ristrutturati, [r.e.s.]

Persone citate: Antonio Maccanico, Ciampi, Gian Mario Rossignoio, Gianmario Rossignoio, Maccanico, Oreste Sciavicco

Luoghi citati: Pordenone, Roma