In cella la pasionaria anti-racket

In cella la pasionaria anti-racket Taranto, due anni fa aveva lottato contro una gang del pizzo. Nei guai per la costruzione di un centro commerciale In cella la pasionaria anti-racket Sfidò i clan, è coinvolta in un caso di tangenti TARANTO. In cella la «pasionaria anti-racket», la donna che alla guida dell'Associazione dei commercianti tarantini ha sfidato e battuto il racket delle estorsioni in uno storico processo concluso nel gennaio del 1992. Maria Ruta, imprenditrice, candidata al Senato nelle ultime elezioni politiche nella lista del partito repubblicano, è stata arrestata ieri mattina dalla Finanza su provvedimento emesso dal sostituto procuratore della Repubblica a Napoli, Carlo Visconti, che indaga sulle vicende della Sme (società dell'Ili) e sulla realizzazione di un ipermercato a Taranto. Con Maria Ruta, 53 anni, sono stati arrestati i due attuali massimi esponenti dell'Associazione dei commercianti, Bruno Menga, presidente, un ex ufficiale dei carabinieri il cui nome figurò negli elenchi della loggia massonica P2; Giovanni La Gioia, vicepresidente, democristiano, ex assessore comunale e Mario GuadagnoIo, socialista, sindaco di Taranto nel periodo 1985-'90. Tutti e quattro sono stati arrestati con l'accusa di false attestazioni al pubblico ministero. Dopo averli interrogati nella giornata di lunedì, il magistrato ha disposto l'arresto dei primi tre. Poi ieri sera ha ordinato la cattura dell'ex sindaco. Maria Ruta, titolare di una catena di agenzie di viaggi, ha guidato i commercianti nella guerra al racket facendo costituire parte civile l'associazione nel processo che a gennaio del '92 si è concluso con 11 condanne per complessivi 70 anni di reclusione (elevati a 102 anni in secondo grado: la sentenza è poi passata in giudicato). Un processo storico dopo quello di Capo d'Orlando. La vicenda in cui è coinvolta la Ruta interessa la costruzione, alla periferia della città, di un grande centro commerciale e fieristico progettato dalla Sme e inserito nel piano di reindustrializzazione dell'area di Taranto. Un centro di 2500 metri quadrati coperti più 19 mila all'aperto che negli ultimi anni si è rivelato un giallo inestricabile, con ripetute vendite del terreno su cui dovrebbe nascere la struttura, e una sotterranea battaglia politica per spuntare una variante al piano regolatore. Nella zona Masseria La Cicoria, dove il centro dovrebbe essere costruito con un investimento di 32 miliardi, era possibile impiantare solo un centro fieristico. Quindi sarebbe stata necessaria una variante al piano regolatore per permettere la realizzazione di un centro commerciale. E questo provvedimento è arrivato nel 1992. Le grandi manovre intorno a questo progetto sono state in passato denunciate con un «libro bianco» dalla Confesercenti, insospettila da un singolare valzer di vendite e di acquisti tra società del gruppo Sme come la Athena, la Alicentro, la Cordusio e alcuni privati che hanno lucrato in questo passaggio 500 milioni netti. Tonio Attilio Maria Ruta, 53 anni, è stata arrestata per falsa attestazione al pubblico ministero

Persone citate: Attilio Maria Ruta, Bruno Menga, Carlo Visconti, Maria Ruta, Mario Guadagnoio

Luoghi citati: Napoli, Taranto