L'ex «gioiello» di Piacenza

L'ex «gioiello» di Piacenza L'ex «gioiello» di Piacenza L'azienda-scandalo dai record alla crisi MILANO. I rapporti tra la Banca Nazionale del Lavoro e il Gruppo Mandelli di Piacenza sono iniziati subito dopo l'arrivo di Giampiero Cantoni alla guida dell'istituto di credito. Nel dicembre del 1989 infatti la finanziaria italiana di partecipazioni del gruppo Bnl organizzò il collocamento in borsa delle azioni Mandelli e rilevò una quota del 5% nel capitale della società. Pochi mesi dopo il gruppo Mandelli avviò una serie di acquisizioni. Nel febbraio del 1990 la società ha acquisito dall'ltalimpianti del Gruppo Iri, la Innse Macchine Utensili di Brescia. l'oche settimane dopo il presidente Giancarlo Mandelli annunciò l'acquisizione di altre tre società, la Fms, la Omba e la Saimp di Verona. Cardine della manovra è stata la costituzione della Siti, una società controllata al 50% dalla Mandelli e per il resto da tre partner: la Sofim dell'industriale di Trento Mario Marangoni con il 10%, la Cogefim, una finanziaria collegata al presidente della Bnl Giampiero Cantoni, con il 29% e la Industrialfin di Maurizio Bernini con 1' 11 %. Queste tre società erano gli azionisti del Gimu, il gruppo che nel 1988 aveva rilevato le attività di macchine utensili dell'ex gruppo Paini (Pama, Frns e Orni) e che aveva acquisito la Saimp dalla Elsag Finmeccanica. Il consiglio di amministrazione della Siti rispecchiava allora questa compagine azionaria: ne facevano parte infatti Giancarlo Mandelli in qualità di presidente e Luca Cantoni come vicepresidente. Per queste acquisizioni la Mandelli dovrebbe aver investito allora circa 20 miliardi, finanziati con parte delle risorse ottenute con la quotazione in borsa (circa 35 miliardi). Con la campagna acquisti del 1990 Mandelli contava di raggiungere per fine anno un fatturato di 300 miliardi. L'obiettivo è stato parzialmente raggiunto e i ricavi consolidati di fine '90 sono stati pari a 247,5 miliardi. Ma le società acquisite non si sono dimostrate un ottimo affare. Nel 1992 (ultimo bilancio disponibile) la Innse ha registrato 44,6 miliardi di fatturato con una perdita di 112 milioni. La Fms ha perso 87 milioni con un giro d'affari di 37,7 miliardi La Siti intanto, che ha chiuso il 1992 con 10 milioni di perdite, è stata interamente acquisita dalla Mandelli ed è stata oggetto di una specifica richiesta di chiarimenti da parte della Consob nella relazione semestrale. La Mandelli Finanziaria, infatti, attraverso la Mandellilux, ha acquisito il restante 50% della Siti al prezzo di 70 miliardi. Gli altri azionisti della società nel frattempo erano cambiati: non più Sofim, Cogefim e Industrialfin ma due società estere, la Alval, che controllava il 29% come in precedenza la Cogefim, e la Birco (21 %). La Alval è una società lussemburghese, costituita il 30 dicembre del 1992, e controllata dalla Interfides di Panama. Per poter rilevare questo 50% della Siti la Mandelli ha ottenuto (nel settembre del '93, secondo alcune fonti, molto prima secondo Cantoni, ndr) una linea di credito di 75 miliardi proprio dalla Bnl. [radiocor]

Luoghi citati: Brescia, Milano, Panama, Piacenza, Verona