Eroina di Stato in Svizzera di Enrico Benedetto

Rutelli: in Campidoglio un ambasciatore dei gay Zurigo distribuisce sotto controllo medico dosi a 700 tossici Eroina di Stato in Svizzera L'obiettivo è favorire il reinserimento di chi si buca e limitare i rischi di Aids PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'eroina a duemila lire il grammo. E' il prezzo che Berna ha sborsato per ottenere dalla Francia, in piena legalità, 15 chilogrammi di droga purissima. Produttrice un'azienda pubblica, i laboratori Francopia (gruppo Elf). Destinatari, 700 tossicomani elvetici che a titolo sperimentale la riceveranno gratis nei prossimi mesi. La curiosa transazione non poteva che innescare polemiche. Tra le capitali europee Parigi - bisogna ricordarlo - è quella più repressiva verso il fenomeno droga, metadone incluso. Il ministro degli Interni, Charles Pasqua, tratta da criminale o quasi chiunque voglia liberalizzare hashish e marjuana. Ed ecco un'impresa statale arricchirsi fabbricando eroina per gli svizzeri. I quali avrebbero ben desiderato sintetizzarla in proprio, ma non ne avevano i mezzi tecnici. Firmataria della convenzione viennese sugli stupefacenti, Berna sospese 53 anni orsono ogni attività produttrice. I francesi, invece, continuarono le «ricerche sperimentali». E' Parigi a fornire i campioni di eroina pura necessari per valutare i «tagli» compiuti dagli spacciatori. Ma un tale sei-vizio - di cui si varrebbero numerose dogane e polizie europee - non è incompatibile con la filosofia antipermissiva. La vendita Oltralpe sì. Tanto più che, attendendo la privatizzazione, ElfSanofi rimane un'impresa nazionale. Riassumiamo. La Francia esporta droghe hard improvvisandosi «spacciatrice» istituzionale mentre al suo interno reprime anche il più modico e leggero consumo. Ma se il caso esplode a Parigi, gli svizzeri non sono da meno. Il piano spacca il Paese. Malgrado le assicurazioni sul carattere pilota (700 casi appena su 25 mila complessivi), c'è chi teme voglia introdurre a tappe una politica liberalizzatoria. Con grave danno - sostengono gli avversari per la gioventù elvetica. Insom- ma, un Cavallo di Troia nel quale la Francia sarebbe complice. Le misure riguardano 7 cantoni fra cui Berna, Zurigo e Basilea. Ovvero le tre città in cui il problema eroina causa gli squilibri più gravi. Nella seconda le autorità liberalizzarono per al¬ cuni mesi lo spaccio limitatamente a Platzspitz, il parco in cui usavano riunirsi i tossicomani zurighesi. Ma l'esperienza fallì, e dal '92 attendeva una nuova formula. Adesso si ricomincia, pur fra numerose riserve. Nel cantone, il test riguar- derà 150 tossicodipendenti. E' una campionatura solo femminile, ragazze e donne che si prostituivano per acquistare la droga, aggiungendo alla tossicomania i rischi di trasmettere l'Aids. Riceveranno ogni giorno la loro dose per 10 franchi, 11.200 lire. Se non arriva a lucrarci, il Cantone pratica quindi un cospicuo rialzo sul prezzo base. In cambio, per iniettarsi l'ero, le 150 volontarie devono varcare la soglia di un ufficio ambulatoriale cittadino. E sottoporsi a controllo medico. I 15 chili in arrivo da Parigi basteranno per alcuni mesi. Poi si vedrà. Ma Elf lascia intendere che non gradirebbe nuove commesse. I francesi sottolineano il carattere «eccezionale» dell'operazione, cui hanno fornito un avallo le massime istanze planetarie in materia. Per scongiurare rapine o attacchi, Francopia dichiara inoltre che nei suoi locali «non si trova altra droga». Il laboratorio lavora su commessa, lo stocca^io non avrebbe senso alcuno. Da tali dichiarazioni emerge non poco imbarazzo. La pubblicità negativa, le inevitabili ironie che fioccheranno sul «Canard enchaìné» e altrove sconsigliavano l'exploit. Ma sembra che il ministero non ne fosse al corrente. Ora i tossicomani svizzeri potranno ringraziarlo come il miglior fornitore (e a prezzi da saldo) della loro carriera. Enrico Benedetto L'esperimento divide anche la Francia: lo stupefacente è fornito da Parigi Da un mese in Svizzera lo Stato fornisce eroina ai drogati

Persone citate: Charles Pasqua