Nel mirino di M. Cor.
Nel mirino Nel mirino Era Stefano il bersaglio ROMA. Marilena, Serena, Stefano, Lamberto. I quattro figli del senatore a vita Giulio Andreotti hanno sempre evitato le luci della ribalta. Di star in famiglia ne bastava una. Adesso si scopre che la Cupola avrebbe progettato di colpire trasversalmente Andreotti uccidendogli uno dei figli. Quale? Probabilmente Stefano, obiettivo più facile, rispetto al fratello maggiore, Lamberto, sèmpre in giro per il mondo. Stefano invece fin da piccolo ha sempre voluto una vita tranquilla, non solo lontano dalla scena politica, ma anche dal mondo variopinto che gli gira intorno. Per lui niente mondanità. Fino alla separazione, dalla moglie Rossella Araba da cui ha avuto il figlio Giulio di otto armi - in casa si ripeteva ogni giorno lo stesso menage. Lavoro - lui direttore amministrativo della Siemens, lei responsabile delle pubbliche relazioni alla Casina Valadier di Giuseppe Ciarrapico -, amici, e di domenica, il pranzo a casa di papà Giulio e mamma Livia. Un'occasione per scontri calcistici, visto che Stefano è uno sfegatato tifoso della Lazio mentre il papà è romanista. Ma se non era derby in casa il giovane Andreotti seguiva la sua squadra in trasferta, facendo compagnia sull'aereo al presidente Cragnotti. Insomma le abitudini facevano di lui un bersaglio facile. A differenza del fratello, Lamberto, manager di successo e scapolo incallito. Vive a Milano ed è amministratore delegato della Farmitalia Carlo Erba. Prima di questo incarico Lamberto vanta una lunga gavetta, anche se di lusso. Prima a New York, alla Finmeccanica, poi nelle imprese private. A completare il quadro della famiglia Andreotti ci sono le figlie. Maria Elena, moglie separata di un diplomatico, ha lavorato alla Fiuggi al fianco di Ciarrapico. Serena, la piccola di casa, è sposata all'onorevole Marco Ravaioli. A lui e a Luca Danese assessore regionale, nipote prediletto di donna Livia, sono affidate le glorie politiche della famiglia. [m. cor.]
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