TEATRO ERBA Valeria Ciangottini ed Elisabetta Carta in «Teneri legami» di Loleh Bellon di Monica Bonetto

TEATRO ERBA TEATRO ERBA Valeria Ciangottini ed Elisabetta Carta in «Teneri legami» di Loleb Bellon LOLEH Bellon è la scrittrice francese di cui si presenta in questi giorni, all' Erba, una delicata commedia dal titolo «Teneri legami». In scena da martedì 8 a domenica 13 febbraio, lo spettacolo appare come una operazione tutta al femminile. Rigorosamente femminili infatti sono i legami dei quali si narra, le minimali esperienze di vita rappresentate, gli umori, le passioni, le malinconie. Tra due donne si compie l'intero percorso drammaturgico: la comparsa dell'elemento maschile è puramente funzionale, circoscritta in brevi lassi di tempo, utile per motivare, ma solo in apparenza, alcune delle mille variazioni di un duetto esclusivo. Due interpreti femminili dunque, di cui la critica ha lodato il rigore, l'estrema aderenza al personaggio, accostate l'una all'altra per la prima volta eppure intonate, straordinariamente complementari. Sono Valeria Ciangottini ed Elisabetta Carta, nel ruolo di madre e figlia. Perché proprio di questo genere di legami si tratta, legami di sangue, di carne, ma ancor più di mente e di anima, vincoli di fragile tenacia tra due donne che si assomigliano più di quanto sono disposte ad ammettere. E' indicativo sotto questo punto di vista che l'autrice abbia pensato Charlotte e Jeanne, le due protagoniste, pressappoco della medesima età e che la regista, Maddalena Fallucchi, le abbia volute entrambe vestite di rosso su di un casalingo ma anonimo sfondo grigio (i costumi e le scene sono di Cabiria D'Agostino e Maria Alessandra Giuri). La tenerezza poi sta nei ricordi, un album sfogliato insieme rievocando momenti della vita passata: le rivalità ostentate, la solidarietà mancata, la solitudine patita. Ma anche l'amore spinto all'abnegazione, il deside¬ rio di condivisione, l'esistenza di un cordone ombelicale che nessuna delle due ha mai veramente desiderato tagliare. E' a questo punto che la simbiosi delle due donne diventa cosciente, che le accuse si sciolgono in assoluzioni, che la maturità conquistata col dolore consente complicità e armonia. Verso i cinquantanni, quando una madre può tornare figlia, e una figlia è finalmente e pienamente madre. Monica Bonetto

Persone citate: Bellon, Cabiria D'agostino, Elisabetta Carta, Maddalena Fallucchi, Maria Alessandra Giuri, Valeria Ciangottini