BENPENSANTE D'AMERICA di Masolino D'amico

BENPENSANTE D'AMERICA BENPENSANTE D'AMERICA Ritorna «Babbitt» di Lewis ding), Lewis offre il minuzioso ritratto di un americano medio esemplare, fotografato nella sua spaventosa aridità quotidiana. Che questa possa essere il prodotto di una mancanza di cultura e di veri ideali nata da una sbandierata «gioventù» priva di tradizioni siamo noi a dirlo, non l'autore, il quale non pronuncia commenti neanche quando il suo eroe benché benpensante e severissimo coi figli e coi dipendenti si mostra alquanto spregiudicato negli affari, non peritandosi di alzare o abbassare artificialmente il prezzo di lotti da vendere o da acquistare. L'iperrealismo risulta doppiamente irresistibile perché, come sarà emerso dalle precedenti citazioni, l'attualità è diventata testimonianza storica di un mondo scomparso, anche se non fatichiamo a riconoscerne le pulsioni fondamentali - vedi per esempio i patetici vizi di Babbitt e dei suoi amici, che in epoca di proibizionismo si sentono audaci e trasgressivi quando trangugiano alcol illegale avventurosamente acquistato. Ma dopo avere anatomizzato un uomo caricato a molla, una specie di ligio robot apparentemente senz'anima, Lewis, e qui si trova forse la principale aspirazione del libro alla grandezza, dota sotterraneamente I il suo Babbitt di qualche inI quietudine senza nome, di qualche mai veramente formulato sospetto di non stare vivendo la migliore delle vite possibili. Prima spia di tale disagio è lo sviscerato amore di Babbitt per un coetaneo meno fortunato, col quale riesce a passare qualche giorno di vacanza a contatto con la natura; poi c'è una relazione extraconiugale nella quale Babbitt si lascia attirare quasi suo malgrado, rigido com'è per tutto quanto riguarda il sesso; infine c'è una simpatia per gli elementi progressisti della città, cui egli sembra pericolosamente sul punto di arrendersi. E' vero che minacciato di ostracismo dal suo ambiente, alla lunga Babbitt rinsavirà e rientrerà nei ranghi. Ma in lui persiste una punta di nostalgia per l'uomo libero che sarebbe potuto diventare, e in un finale malgrado tutto ottimista il povero schiavo del denaro e della carriera, che nel frattempo ci è diventato addirittura quasi simpatico, si rivela inaspettatamente comprensivo davanti alla ribellione del figlio. Forse nel futuro qualcosa, a Zenith, cambierà. Sinclair Lewis Babbitt trad. Barbara Buon/venti Corbaccio, pp 426, L 32.000 Masolino d'Amico

Persone citate: Babbitt, Benpensante D'america, Sinclair Lewis, Zenith