Serena, la diva triste in un triangolo d'amore

Accanto a Fabio Testi in «Delitto passionale» un giallo con erotismo Incontro con la Grandi dopo la separazione dal marito Serena, la diva triste in un triangolo d'amore ROMA.La sua bassottina è stata azzannata da un cane lupo e la signora Grandi è dovuta correre dal veterinario: «Io che sono una donna fortissima con gli uomini, di fronte a un animale che soffre divento fragile fragile, come se cedessi al cane ferito una parte della mia forza». Un'altra esperienza per Serena Grandi, da aggiungere alle altre. Si è appena separata dal marito, Beppe Ercole, e ora lavora con lena. Ha terminato da poco il film giallo «Delitto passionale», diretto da Flavio Mogherini, con accanto Fabio Testi, amico di vecchia data. Nel film fa la vittima? «No, di sicuro. Fare la vittima non è la mia parte. E' invece la storia d'una attrice italiana, Tania, che vive in Bulgaria, a Sofia». Fabio Testi è suo marito? «No, è mio cognato. Io vado a trovare mia sorella e ci trovo lui, Ivan, mio cognato». Un classico triangolo? «Il fatto è che Tania lo conosceva prima perché era con lui alla stessa scuola di recitazione. Poi Ivan diventa marito di mia sorella, nasce una figlia che ha 15 anni quando io incontro per la prima volta il padre». E le cose si complicano? «Non si può e non si deve raccontare un giallo. Mi ha però incuriosito la personalità di questa donna bella, ambigua, fredda». Perché le assomiglia? «Perché non mi assomiglia. Io sono estroversa, solare». Chissà le scene d'amore con Testi. «Soltanto una. E poi una volta accettata la parte, giro le scene che vuole il regista». E adesso le mancano le scene d'amore in privato? «Ho accettato l'intervista a condizione di non parlare della mia vita privata». Ma se le cronache rosa non fanno che raccontare la sua separazione. «Guardi, ho perfino il terrore di andare all'edicola a comprare i giornali per paura che ci sia una foto rubata, un'articolo che mi possa danneggiare. Non ne posso più». Eppure lei è una donna forte. «Certo, e vivo bene col mio bambino Edoardo. L'unico vero mio amore di questo momento. Sa che adesso ha 4 anni e parla inglese?». Una bella soddisfazione per una mamma... «Lo porto con me a pranzo al ristorante e lui, tutto per benino con la sua cravatta, mi parla in inglese. E' molto carino. E' dall'età di due anni e mezzo che frequenta l'Istituto Inglese». Non ha davvero tempo per altro? Solo per suo figlio? «Al di fuori del bambino ho tempo per il mio lavoro e basta. Adesso però me ne vado a Rimini da mia madre per un'iniezione di fiducia e allegria». Non è cha va a leccarsi le fe- rite? «Ferite de che?, direbbero a Roma. Guardi, le ferite si hanno quando uno si fa ferire. Non è il mio caso. Riesco a modificare in positivo tutto ciò che di negativo succede». Alcuni fatti però lasciano il segno. Lei spesso ha affermato d'essere una donna febee. Lo è ancora? «Sono una donna piena di voglia di vivere. Anche nei momenti d'insicurezza quando affiorano alcuni ripensamenti riesco ad intravedere la felicità. Qualche volta l'assenza del dolore è già qualcosa. E quando si chiude un ciclo s'impara a vivere soli». Non è più innamorata? «Lo sono di mio figlio». I suoi fans smetteranno d'essere gelosi. Per farli ancor più contenti dica se la sua famosa farfallina c'è ancora. «La farfalla c'è sempre ben tatuata sulla mia coscia. Ma mi sento una donna diversa. Benché non rinneghi nulla del mio passato è come se fossi un'altra persona». Non più erotica? «Molto, molto di più. Ero inesperta forse perché non avevo l'età. Adesso mi sento più intelligente e più sensibile d'un tempo. So che posso dare il massimo». Eppure ne ha realizzati di desideri in questi anni. «Devo ancora cominciare a lavorare bene. Insomma, chiariamo una volta per tutte la vita d'una star. La gente crede che sia tutto facile. Ovviamente non è così. Sono finiti i tempi in cui ti chiamavano, conoscevi il copione, andavi sul set e recitavi la parte. Adesso occorre seguire il film dall'inizio: ossia stare con gli sceneggiatori, farsi cucire addosso le storie e poi seguire il film nei suoi diversi percorsi e difenderlo. E' un lavoraccio faticoso. Si sa che ci sono meno film, dunque i pochi bisogna costruirli bene». I colleghi non l'hanno mai aiutata? Se sì faccia dei nomi. «Sordi è uno che ti aiuta tanto. E così Paolo Villaggio che è un amico da anni. Anche Fabio Testi è bravo, con l'esasperata pignoleria del serio professionista. Ma siamo tutti un po' egoisti: terminato il film è tutto finito». C'è una collega che ama in modo particolare? «Geena Davis, che possiede quella sfumatura di maturità su una faccia da bambina, e denuncia così la profonda conoscenza della vita». Sulla sua faccia che cosa c'è? «Spero la medesima espressione per gli stessi motivi. Per quanto riguarda la mente invece, ho collaborato alla sceneggiatura d'un altro film giallo: "Olga O", perché, guai fermarsi: io sono una donna di cinema a tutti gli effetti». E l'amore? «L'ho detto. Voglio stare tranquilla con mio figlio». E suo marito Beppe Ercole? «Che cosa dure? Sono stata 9 anni con Beppe Ercole. Cose che finiscono. Quando accade non ci si può fare nulla. Adesso mi attendono fatti di qualità». Un bell'ottimismo. Niente davvero la stanca? «A volte mi stancano le battaglie con la vita, contro le banalità quotidiane. Ma finora mai una sconfitta». Nevio Boni Accanto a Fabio Testi in «Delitto passionale» un giallo con erotismo «Sono più forte e più sexy ma amo solo mio figlio: s'impara a vivere da soli» Un primo piano di Serena Grandi e poi l'attrice in un'immagine sexy. La Grandi raggiunse il successo con «Miranda» girato con Tinto Brass

Luoghi citati: Bulgaria, Rimini, Roma