STEVENSON il vagabondo dei cinque fiumi di Fabio Galvano

SOOHIfòllL SPPFÉO Tre continenti in festa: a cent'anni dalla morte rivive il mito dello scrittore TEVENSON il vagabondo dei cinque fium il vagabondo dei cinque fiumi Celebrazioni, libri, mostre. Nelle Samoa si restaura la sua casa L'omaggio di Yale e della natia Scozia LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Più che un palazzo era una grande casa coloniale, anche se successivi ampliamenti l'avevano trasformata nel più imponente edificio delle isole Samoa, prima occupato dai funzionari tedeschi, poi utilizzato dagli amministratori neozelandesi, infine - dopo l'indipendenza nel 1962 - adibito a residenza del Capo dello Stato. Vailima, la casa costruita dallo scrittore scozzese Robert Louis Stevenson all'ultima meta di una vita malandata e girovaga, ma sempre avventurosa, sta ridiventando quella di una volta: semidistrutta nel 1992 da due cicloni, abbandonata e quasi condannata alla demolizione, è stata salvata dalla Preservation Society che porta il nome dello scrittore. Riaprirà le porte, fra i 140 ettari di foresta che la racchiudono ai piedi del monte Vasa, il 3 dicembre: il giorno in cui - cent'anni fa - Stevenson morì quarantaquattrenne, lasciandosi alle spalle un immenso patrimonio letterario che la critica sta ancora oggi rivalutando. Da Vailima, dove il salone di venti metri ritroverà le sue pareti di sequoia e dove lo studio di Stevenson rivivrà con mobili rifatti sulla base di fotografie dell'epoca, le celebrazioni avranno ampio riverbero nelle isole britanniche. A Edimburgo, dove 10 scrittore nacque nel 1850, la National Library of Scotland esplorerà da giugno il mondo dei suoi libri, offrendo numerosi manoscritti avuti in prestito da biblioteche americane. Una mostra al City Arts Centre, opportunamente intitolata «Jekyll o Hyde», metterà a confronto le diverse sfaccettature dell'uomo e dello scrittore: il bambino sognatore e malaticcio (la tisi 10 colpì fin dai primi anni) e il romantico errante che attraversò le Cévennes a dorso d'asino; il genio delicato, condannato a morire giovane, e l'uomo d'azione avido di esperienze negli angoli più lontani, dal Far West americano alle isole dei Mari del Sud; l'autore di novelle per bambini, ancora oggi saccheggiate da cinema e televisione, e il saggista che teneva testa a Hazlitt o 11 romanziere a cui persino Henry James s'inchinava. Il National Museum si concentrerà invece sulle «isole del tesoro», al plurale: la vita nel Pacifico, dove trascorse gli ultimi quattro anni, costruendo Vailima («cinque fiumi») e partecipando, come guida autorevole e fraterna, alla vita degli indigeni, che gli diedero il soprannome di Tusitala («il narratore»). Laggiù non esitò a schierarsi con gli isolani di Samoa contro il potere dell'Impero. Con queste iniziative si spera di portare al pubblico la complessa figura che due biografie (di F. J. McLynn e di Ian Bell) hanno abilmente tratteggiato nell'ultimo an- no: il caotico progresso di Stevenson da continente a continente, in buona e in cattiva salute, in povertà e in ricchezza, i suoi difficili e talvolta tormentati rapporti con la famiglia, la sua robusta sessualità e il mistero del tempestoso matrimonio con Fanny Osbourne, più anziana di lui e con cui «colonizzò» - a modo suo - il West, vivendo da pioniere a Calistoga. Ma soprattutto, dalle iniziative in Scozia e da quelle parallele all'Università di Yale e in Nuova Zelanda, cui si affianca un ampio documentario della Bbc, emergerà il miracolo di una produzione letteraria ricca quanto eterogenea, di quell'«uomo di lettere» vittoriano che diventò in vita oggetto di culto. Condizionata dalla malattia, che lo costrinse a soggiornare in luoghi climatici o di cura, la sua attività frenetica fu una replica a ciò che egli definì «mai una giornata in cui mi sentissi bene, o avessi forze, o non avessi difficoltà». Tra il 1881 e il 1886 visse la sua più intensa stagione letteraria, nonostante i continui spostamenti per motivi di salute. Furono gli anni di Janet la storta, capostipite fra i racconti d'introspezione psicologica; delle storie di stampo poliziesco, fra cui II club dei suicidi e II diamante del ragià; dei romanzi d'avventure che lo resero popolarissimo anche fra i ragazzi Un'isola del tesoro); delle allegorie come quella di Jekyll e Hyde, che ripropone il puritano conflitto fra bene e male; delle poesie - Giardino poetico del fanciullo - che confermano una delicata percezione del mondo magico e favoloso dell'infanzia; dei romanzi d'ambiente scozzese, come Kidnapped, ispirati a Walter Scott. Trasferitosi a New York nel 1887, ormai celebre, Stevenson continuò con quel ritmo: memorabili, di quel periodo, sono La freccia nera, sullo sfondo della Guerra delle Due Rose, e II signore di Ballantrae, fosca vicenda d'odio fraterno in cui alcuni critici ravvisano il suo capolavoro. E poi il viaggio nel Pacifico - 1888, nelle isole Marchesi, Hawaii, Gilbert - di cui si hanno mirabili corrispondenze giornalistiche oltre a un arricchimento della sua raccolta di lettere, basate sul folto carteggio con il romanziere americano Henry James e con Edmund Gosse. Anche a Samoa non s'arrestò. Scrisse fino alla fine, alcune opere apparvero postume. Rivivono oggi, cent'anni dopo, nell'Edimburgo che non l'ha dimenticato e fra gli odorosi legni di Vailima, la casa dei cinque fiumi. Fabio Galvano fòllL ÉO AMPA crittore N o fiumi «Al quaIl camicmi arrire, Stevenson tmo: memorasono La freccia lla Guerra delnore di Balland'odio fraterno avvisano il suo viaggio nel Pasole Marchesi, i cui si hanno enze giornalicchimento deltere, basate sul il romanziere James e con nche a Samoa e fino alla fine, vero postume. anni dopo, neln l'ha dimentii legni di Vailiue fiumi. abio Galvano Hyde dicante rtland» arlo Frutterò Franco ucentini «Al quarto bicchieronefui presa da atroci dolori Il camice era diventato un lenzuolo, i collant mi arrivavano alle caviglie: ero rimpicciolita!» Robert Louis Stevenson visto da David Levine (copyright «The New York Review of Books», llpa e per l'Italia «La Stampa»). Sopra lo scrittore con la sua famiglia a Samoa, in alto una versione cinematografica di «Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde»

Luoghi citati: Edimburgo, Hawaii, Italia, Londra, New York, Nuova Zelanda, Scozia