Ma le obbligazioni non vanno dimenticate

Ma le obbligazioni non vanno dimenticate I borsini, finestra sul listino Ma le obbligazioni non vanno dimenticate Ecco le «cugine» delle azioni, reddito fisso e incrementi di valore Negoziare titoli in banca, utile opportunità Il «boom» delle privatizzazioni non deve far dimenticare che esiste già un modo per diventare se non azionisti - «creditori» delle grandi società pubbliche (come, ad esempio, le Ferrovie o il Crediop, banca di credito industriale controllata dal San Paolo di Torino) che non sono state ancora privatizzate e non sono ancora quotate in Borsa. Si può investire sulle Fs o sul Crediop comprando le loro «obbligazioni». COSA SONO LE OBBLIGAZIONI? Si tratta di titoli di credito che garantiscono al risparmiatore i diritti relativi alla condizione di creditore: sono, insomma, «cambiali» che una società emette per farsi prestare danaro che restiruirà alla scadenza del titolo, pagando nel frattempo un interesse, variabile da caso a caso. CHI PUÒ'EMETTERLE? Le obbligazioni possono essere emesse dallo Stato, da un ente pubblico, da una società privata o da un istituto di credito speciale. L'emissione di obbligazioni può avvenire alla pari, cioè a un prezzo uguale al valore nominale, op¬ pure sopra o sotto questa parità. Quest'ultimo è il caso più frequente e la differenza tra il prezzo pagato e il valore nominale che di solito rappresenta anche il prezzo di rimborso, costituisce un'integrazione al tasso di rendimento nominale del titolo, rendendone più conveniente la sottoscrizione. QUALI INDICAZIONI OFFRONO? Ogni titolo obbligazionario deve avere l'indicazione: del nome della società o dell'ente emittente; dell'entità globale del prestito; della sua durata; del valore nominale; del saggio di interesse da corrispondersi; della periodicità del suo pagamento; delle modalità del rimborso. COME AVVENGONO I RIMBORSI? Le obbligazioni sono rimborsabili nel tempo secondo i termini stabiliti al momento dell'emissione. Fruttano un interesse, pagato generalmente con cadenza semestrale o annuale, rapportato al valore nominale del titolo. QUALI GARANZIE ESISTONO? Le obbligazioni devono essere rimborsate in ogni caso, sia che la società emittente realizzi un utile, sia che non lo realizzi (a differenza di quanto avviene per le azioni). In caso di fallimento, il portatore delle obbligazioni della società riceve un trattamento privilegiato. Le obbligazioni vengono normalmente quotate e trattate nelle Borse valori. QUALI INTERESSI OFFRONO? Il tasso o saggio di interesse pagato sull'obbligazione di solito è fisso. Tuttavia un certo numero di emissioni è caratterizzzato da un tasso di interesse indicizzato alla variazione del tasso di inflazione dell'economia per tutta la durata del prestito. CHE COSA SONO LE «CONVERTIBILI»? Esistono obbligazioni che possono essere convertite in azioni. Consentono dunque al portatore, che ne fa richiesta in periodi stabiliti, di ottenere azioni della società emittente o di altre società, dietro restituzione dei titoli obbligazionari. COME VENGONO TASSATE Anche questi titoli, come i Bot e i Cct, sono assoggettati alla tassazione nella misura del 12,50 per cento. QUALI RISCHI PRESENTANO? Poiché si tratta, solitamente, di prestiti a lunga scadenza, e la situazione economica interna non è tale da invogliare investimenti a lungo termine, in teoria espongono al rischio di vincolare i propri investimenti a prospettive economiche future per definizione incerte. [a. vig.] DOVE VENDERE 0 COMPRARE AZIONI? 1 risparmiatori che a avvicinano soltanto in queste settimane all'investimento azionario, si stanno abituando a rivolgersi alla propria banca per comprare le azioni delle società privatizzate. Ed in effetti sono proprio le filiali delle banche di credito ordinario che rappresentano il veicolo più comodo e rapido per trattare in Borsa i propri affari. CHE COSA SI PUÒ' CHIEDERE IN BANCA? Alla propria banca si può chiedere l'effettuazione di qualsiasi compravendita azionaria. E' chiaro che la celerità di esecuzione dell'ordine e la capacità di eseguirlo alle migliori condizioni dipenderà dall'efficienza della banca stessa e dalla capacità dei suoi operatori finanziari. Per ogni compravendita di titoli azionari le banche esigono il pagamento di commissioni, variabili entro certi limiti massimi stabiliti dalle norme correnti. O SONO ALTERNATIVE ALLE BANCHE? Naturalmente sì. Non sono le banche, infatti, i soli intermediari autorizzati ad operare in Borsa, anzi: le banche stesse devono servirsi, per legge, di altri intermediari al fine di effettuare le loro transazioni. Questi intermediari sono le Sim (Società d'intermediazione mobiliare) che hanno sostituito gli agenti di cambio nel ruolo di «padroni della Borsa» e che spesso, però, sono controllate da banche. Le Sim hanno uffici aperti al pubblico, e per i loro investimenti i risparmiatori possono accedervi. E' chiaro, però, che troveranno maggiore o minore attenzione a seconda dell'importo che sono disposti a spendere. Chi vuol spendere pochi milioni per un investimento di prova, farà meglio ad accontentarsi del servizio di un sportello bancario. LE GESTIONI EI FONDI COMUNI D'altronde molte banche offrono direttamente il servizio di gestione-titoli personalizzata. Si tratta, in sostanza, dell'amministrazione dei fondi affidati dai clienti secondo i migliori criteri contabili e finanziari per ottenere il massimo rendimento col minimo rischio possibile. Questi servizi di gestione, però, hanno dei costi rilevanti, che cambiano da banca a banca. Un'altra formula, molto più diffusa, per affidare in gestione i propri risparmi è quella di comprare quote di fondi d'investimento, che ormai amministrano ben 120 mila miliardi di risparmi in Italia. [r. e. s.] ;

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