Pds ai Verdi: non c'è solo Ciampi di Renato Rizzo

Pace fatta sull'alta velocità e su una «rosa» di nomi per il premier Pace fatta sull'alta velocità e su una «rosa» di nomi per il premier Pds ai Verdi: non c'è solo Ciampi Mussi: candidature con pari dignità RICCIONE DAL NOSTRO INVIATO Anche se ad una assemblea di Verdi con alta percentuale di animalisti ò particolarmente azzardato vendere la pelle dell'orso prima di averlo catturato, da ieri la caccia all'unità tra «Sole che ride» e pds sembra essersi conclusa. Fabio Mussi, inviato speciale di Occhetto, porta al tavolo del diciottesimo meeting ambientalista le concessioni del suo partito: disponibilità a ridiscutere il progetto dell'Alta Velocità (contro il quale il popolo verde è pronto a giocare la propria presenza al tavolo progressista) e a rivedere tutti i problemi legati alle candidature. In questo clima si registra anche un sostanziale riawicinamento con Alleanza Democratica non più arroccata sul nome di Ciampi come unico, possibile presidente del futuro governo, ma pronta a ripiegare su una «rosa» di nomi per ammorbidire l'intransigenza dei Verdi. La pace è celebrata in una mattina di pioggia battente al termine della quale i delegati han dato mandato al proprio portavoce, Carlo Ripa di Meana, di trattare, da domani, al tavolo dei progressisti, il ritorno ufficiale del figliol prodigo ambientalista nell'alleanza. E, contemporaneamente, hanno deciso all'unanimità che il «Sole che ride» correrà da solo per la quota proporzionale: una decisione dovuta sia all'orgoglio sia al fatto che la Rete ha cortesemente rifiutato di presentarsi in tandem. Fabio Mussi incomincia la serie degli abbracci sottolineando innanzitutto i punti su cui l'accordo tra pds e ecologisti non è mai stato messo in discussione: «Il piano energetico, tra l'altro già presente nella scheda programmatica del nostro partito, e le opere pubbliche». Parla dell'Alta Velocità, incita la platea. Mussi non si sottrae: «Beh, c'è una sfumatura di differenza tra noi». La gente ride. E l'inviato di Occhetto prosegue: «Si può discutere e ne discuteremo ripartendo da zero. Ma non facciamone una pregiudiziale ideologica». Pochi minuti dopo, con i giornalisti, sarà più chiaro: «Facciamo attenzione: se sarà Berlusconi a vincere le elezioni, i treni ad Alta Velocità ce li troveremo nel salotto di casa e le centrali nucleari sorgeranno in piazza del Duomo». Parlando di candidature Mussi affronta il tema con la delicatezza di chi maneggia un cactus: «Ne discuteremo tutti insieme, con il metodo della pari dignità». E Ciampi? L'uomo di Botteghe Oscure ammette di non avere certezze; «Io sono un estimatore, mica un fanatico del presidente del Consiglio. Anche se penso che abbia fatto con sobrietà e misura il proprio lavoro, specie in materia di economia se non in ambito ambientale. Sono comunque disponibile a discutere di una rosa di candidati alla poltrona di primo ministro». Una scelta che, per la prima volta, accetta, sia pure con difficoltà, anche Ad. Dice Willer Bordon: «Non vogliamo bloccarci su questo nome in modo maniacale». Chi, invece, questo nome proprio non lo vuol sentire è Fausto Bertinotti, neosegretario di Rifondazione: «E' un candidato muto, lui stesso ha detto di non voler intervenire nella campagna elettorale». E per un candidato premier che sembra sfumare, altri candidati a Camera e Senato vedono tramontare, a Riccione, la loro stella: primi tra tutti, i socialisti Enrico Manca e Mauro Del Bue che, secondo Edo Ronchi, sono «impresentabili». Ora, sedate le tensioni interne al polo progressista, i Verdi guardano all'altro polo, alla coalizione «federal-televisiva» tra Bossi e Berlusconi. «Sono momenti di allarme» avverte il sindaco di Roma Rutelli, osservando che «la destra con cilindro e sciarpa bianca sta puntando sul popolo minuto, andando a prendere i voti della protesta». Ripa di Meana si preoccupa del «golpe tv» che il Cavaliere sta realizzando grazie ai favori e alla «reticenza di certi politici»: «Attenzione: Berlusconi parla di nuovo miracolo italiano con quella sua faccia rassicurante. Ma a smentire questo ottimismo, ecco il suo alleato, quel Bossi specializzato in immagini che turbano il Paese e minano l'unità: il kalashnikov, i proiettili per sparare ai magistrati scomodi. Parole, scenari che, in qualche modo, sembrano importare in Italia il dramma di divisione che si vive nei Balcani». Renato Rizzo Il portavoce dei Verdi Carlo Ripa di Meana A sinistra la moglie Marina

Luoghi citati: Alta Velocità, Italia, Meana, Riccione, Roma