«lo perseguitato da uno strozzino»

Un ex commerciante si è presentato all'Associazione raccontando la sua storia Un ex commerciante si è presentato all'Associazione raccontando la sua storia «lo# perseguitato da uno strozzino» Chiesti interessi del 400per cento All'ex commerciante Antonio U., 40 anni, il centralino antiusura dell'Ascom è servito per dare una voce e un volto alla sua denuncia. Si è presentato di persona negli uffici dell'Associazione Commercianti, in via Massena 20. Antonio U. ha così compiuto un passo ulteriore verso l'abbandono dell'omertà. A Giuseppe De Maria, vice presidente dell'Ascom, e al cronista, l'uomo ha raccontato la sua storia di perseguitato da interessi del 400 per cento l'anno. «Un record» secondo De Maria, ormai esperto dopo aver ascoltato alla segreteria telefonica anti-usura centinaia di negozianti finiti nelle mani degli strozzini per un prestito di pochi milioni. «La mia storia - spiega Antonio U. - è incominciata con 30 milioni chiesti a un amico. Un vero amico, che dopo otto mesi mi ha domandato di restituirglieli: ne aveva bisogno, aveva l'occasione di acquistare un bar. Purtroppo, nel frattempo, io ero riuscito a metterne da parte solo 7-8. E' stato allora che mi sono rivolto al prestasoldi». Antonio U. - che ha dichiarato generalità, indirizzo, numeri di telefono - denuncia con nome e cognome l'usuraio, una finanziaria «alla luce del sole» in zona Santa Rita. «In tre mesi i 23 milioni che mi avevano prestato in cambio di assegni post-datati miei e dei miei familiari erano diventati 35 di capitale. Il mese seguente, cetta di ipotecare per 150 milioni un appartamento dei genitori, garantendolo con 30 cambiali da 5 milioni, «che ho regolarmente mandato in protesto». Antonio I., nonostante tutto, è riuscito a mantenere la calma. «Sono disposto a pagare poco alla volta il capitale e gli interessi regolari, non gli spropositi che mi chiede l'usuraio». «Nel mio caso - dice l'ex commerciante - come in centinaia di altri, all'origine di tutto c'è il rifiuto di una banca. Anni fa avevo offerto in garanzia, per portare il mio fido da 20 a 40 milioni, un appartamento che oggi vale un miliardo. L'istituto aveva rifiutato». [m. t. m.l con gli interessi, ero debitore di 70 milioni». A quell'epoca il titolare-usuraio della finanziaria chiede ad Antonio I. il «rientro» della somma, incomincia a farsi vivo con le minacce. «Vi spacco le ossa» dice a chi risponde. «Era una tortura - racconta Antonio - perché piombava in ditta mentre avevo clienti. Non mi lasciava vivere». Per farlo smettere l'ex commerciante ac- II vice presidente dell'Ascom Giuseppe De Maria: «Chiediamo l'aiuto delle banche»

Persone citate: Antonio I., Antonio U., De Maria, Giuseppe De Maria