Le Gru, in ballo vertice Fininvest

BÈI % %f mm Milan (Trema) accusa Brancher Le Gru, in ballo vertice Fininvest Inchiesta Le Gru: si punta sulla Fininvest. Esaurito o quasi il capitolo dedicato alle tangenti pagate dalla multinazionale francese Trema, ora tocca agli uomini di Berlusconi. A chiamarli in causa è stato l'ex rappresentante della Trema, Alberto Milan, «l'uomo con la valigia»: «Incontrai Aldo Brancher, braccio destro di Fedele Confalonieri. Mi chiese l'elenco delle "contribuzioni" pagate per Le Gru. Rifiutai di darglielo, ma gli domandai il perché di quella richiesta. E lui mi rispose: "Non vorremmo correre il rischio di pagare due volte le stesse persone"». Si torna a parlare di Berlusconi, comproprietario del 40 per cento della shopville (tramite Euromercato-Standa), e si aggrava la posizione di Giusi La Ganga, che ieri ha ricevuto un avviso di garanzia per corruzione. Il punto fondamentale dell'inchiesta è ora il ruolo della Fininvest. Perciò il pm Giuseppe Ferrando sentirà nei prossimi giorni come testi Fedele Confalonieri, attuale presidente della Fininvest, Silvio Berlusconi e Aldo Brancher. Quest'ultimo era già stato sentito a dicembre dal magistrato, che voleva spiegazioni su una dichiarazione di Milan: «Io ho pagato le tangenti ai politici locali. Per quanto riguarda la Regione, gli uomini della Fininvest dissero che ci avrebbero pensato loro, a "sbloccare la situazione". Cosa che poi avvenne». Brancher smentì tutto: «La situazione si sbloccò, ma in modo pulito, noi non pagammo tangenti». Ricordò che nella primavera scorsa Berlusconi incontrò il presidente della giunta Brizio e l'assessore regionale al Commercio Cantore. Brizio era preoccupato: «Troppe voci e polemiche attorno alle Gru». Il presidente Fininvest lo tranquillizzò: «Per quanto mi risulta, tutto si è svolto nella maniera più limpida». Il magistrato sentirà nei prossimi giorni anche alcuni funzionari della Regione. E La Ganga? Ieri il parlamentare socialista è stato messo a confronto con Gaetano Marasco, psi, ex assessore al Commercio di Grugliasco, ancora detenuto. Tre ore di faccia a faccia, alla presenza dei rispettivi avvocati, Badellino e Scaparone. Milan aveva raccontato in più occasioni: «Per tener buoni i socialisti diedi mezzo miliardo a Turone, segretario socialista di Grugliasco, e al suo compagno di partito Marasco». Marasco ha ammesso di aver ricevuto tramite Turone 257 milioni, spiegando: «Ne ho tenuta per me una parte, altri li ho spesi in buoni benzina per la campagna elettorale, 170 li consegnai a Giorgio Permetti, il defunto presidente dei Trasporti Torinesi». Ieri ha aggiunto: «Era stato La Ganga a dirmi: "Se ti arrivar i soldi da Le Gru, consegnali a Permetti". Così feci, e quando glieli diedi, Permetti mi disse che La Ganga lo aveva già avvertito della cosa». E ancora: «Quando La Ganga mi presentò Milan, mi consegnò anche-una planimetria del centro commerciale». Ma perché Marasco chiama in causa La Ganga? Marasco: «Non ce l'ho con lui. Ho organizzato per lui una parte della campagna elettorale: sei manifestazioni, cene, pubblicità. Ma io sono in galera da molto tempo, è ora che si sappia la verità». E La Ganga? «Siamo ai limiti della calunnia. Perché mai avrei dovuto servirmi di Marasco per prendere del denaro, visto che conoscevo personalmente Milan? Negli ultimi tempi è di moda scaricare tutto su da me, dicendo: ho preso soldi per la campagna elettorale di La Ganga». Avanza anche una possibile spiegazione: «Marasco era pieno ài debiti, aveva anche venduto un negozio, per la sua passione per il tavolo verde... Che se li sia tenuti quei soldi? Comunque sono stato proprio io a tirare fuori la storia delle Gru, e non sono certo un masochista. Inoltre, Perinetii era uno che provvedeva a distribuire i soldi per la campagna elettorale, non a raccoglierli. A ciò pensava un comitato presieduto dall'avvocato Bava». Il 17 gennaio La Ganga aveva patteggiato 1 anno e 8 mesi (più 500 milioni di risarcimento), chiudendo la gran parte delle inchieste che lo vedevano imputato. Ora per lui si è riaperto un nuovo capitolo giudiziario. Ieri gli ambulanti di Grugliasco hanno fatto sentire la loro voce. L'avvocato Ciafardo, a loro nome, ha depositato una memoria in vista della costituzione di parte civile, appena l'inchiesta sarà conclusa. Brunella Giovara Nino Pletropinto Da sinistra Alberto Milan e Aldo Brancher

Luoghi citati: Grugliasco