Bocciatura per le banche

Secondo un sondaggio il 53,8% degli italiani non si fida Secondo un sondaggio il 53,8% degli italiani non si fida Bocciatura per le baache L'estero promuove solo Comit ROMA. Poco credibili e scarsamente affidabili: è così che gli italiani considerano i banchieri, e più in generale il nostro sistema creditizio, secondo un sondaggio del settimanale «Il Mondo» che sarà pubblicato sul prossimo numero in edicola domani. Insomma una sonora bocciatura. L'indagine è stata condotta su un campione di ottocento persone all'indomani della bufera giudiziaria che ha investito i vertici della Cariplo. Questa coincidenza, è ovvio, ha certamente peggiorato il clima di fiducia. Ma vediamo le cifre. Il 53,8% degli italiani non si fida del tutto dei banchieri, mentre il 49,4% dubita della loro affidabilità. I fatti emersi dalla vicenda Cariplo secondo il 39,4% degli interpellati «sono la dimostrazione che nelle banche la corruzione è assai più diffusa di quanto non si volesse mostrare», mentre il 38,5% afferma che «l'episodio rappresenta l'emergere del fenomeno della corruzione anche nelle banche». Solo il 12,5% tende ad assolvere il sistema ritenendo quello di Mazzotta «un caso isolato che può sempre accadere». Gli interpellati, comunque, sono particolarmente duri con i manager delle aziende più che nei confronti degli istituti stessi. Se infatti il 53,8% giudica gli amministratori «poco credibili», il 14,1% li considera addirittura «per niente credibili», mentre solo il 5,9% spezza una lancia in loro favore affermando di considerarli «molto credibili». Il sistema creditizio non è «per nulla affidabile» per il 9,3% degli utenti, una percentuale che porta ben oltre metà del campione le risposte negative sull'affidabilità delle banche. Il 25,6% del campione, infine, giudica tuttavia il sistema bancario «largamente affidabile». Diverso sembra invece il giudizio che delle nostre banche danno gli stranieri. Nella classifica stilata dalla rivista finanziaria britannica «The Banker» nella sua ultima edizione di febbraio, la Banca Commerciale figura al diciassettesimo posto con una percentuale del 41,4% dell'attività complessiva all'estero nel '92 (contro il 38,2 per cento registrato l'anno prima). La lista, compilata come spiega il giornale sulla base dell'incidenza sul fatturato degli assets esteri in 100 dei maggiori istituti di credito internazionali, vede al primo posto la britannica Standard Chartered (74,7% di attività finanziarie all'estero), al secondo e al terzo posto due svizzere: Ubs e Crédit Suisse. Tra le banche statunitensi solo quattro superano il 40%: Citicorp, Bankers Trust, Jp Morgan e Republic New York. Mentre la presenza del Giappone non supera la percentuale del 35% detenuta dalla Sumitomo Bank. Le migliori performance si registrano in Europa, in particolare in Spagna, Gran Bretagna ed Italia. «Non è una sorpresa - si legge nell'articolo che introduce la classifica - che le banche di questi tre Paesi mostrino netti incrementi di attività all'estero, se si prende in considerazione la perdita di valore delle loro divise a seguito della crisi che ha investito il Sistema monetario europeo».

Persone citate: Banker, Jp Morgan, Mazzotta

Luoghi citati: Europa, Giappone, Gran Bretagna, Italia, New York, Roma, Spagna