«Al di là della Manica un mondo di corrotti»
e' un americano che l'anno scorso «piovve» su un ring: arrestato poco dopo Gaffe dell'erede politico della Thatcher «Al di là della Manica un mondo di corrotti» E' il sottosegretario al Tesoro Portillo Indignate reazioni dalle ambasciate LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Gli stranieri? Tutti corrotti». Attorno a Michael Portillo, sottosegretario al Tesoro da molti considerato l'erede politico di Margaret Thatcher e come tale bene avviato verso Downing Street, è scoppiata una polemica che nessuna ritrattazione ufficiale è valsa a dissipare. «Ho scelto male le mie parole», si è scusato Portillo: «Ho detto più di quello che intendevo dire e ho esagerato». Ma le reazioni sono state immediate e incandescenti: non solo da parte del partito laborista, a cui la polemica è stata offerta su un piatto d'argento, ma anche da una manciata di Paesi qualcuno sospettabile, altri meno - scesi in lizza per difendere il proprio onore. Dall'Italia, squassata da Tangentopoli, nessuno s'è sentito di profferir parola; ma persino le Isole Solomone si sono sentite offese. «I livelli della nostra pubblica amministrazione - ha detto il console di quel paradiso - sono più alti di quelli britannici; o perlomeno di quelli di alcuni politici». La gaffe di Portillo ha costretto ieri l'ex presidente del partito, Lord Archer, a modificare un suo discorso ai giovani conservatori in cui predicava le dimissioni per i membri del governo colpevoli di passi falsi. E molti altri tories si sono domandati se davvero quell'uomo, protagonista di una fulminea carriera, abbia la stoffa per diventare un giorno primo ministro. E' vero, come dice Portillo, che il discorso in questione a un gruppo di studenti dell'università di Southampton - era improvvisato; e che dopo «avere scelto malamente le parole da usare» aveva anche cercato i giornalisti presenti per correggersi. «Sono umano anch'io», s'è difeso. Ma ci si domanda, come fa Michael Portillo il Guardian, se la sua intempestiva uscita non rifletta in realtà il fondo xenofobo della destra conservatrice. «Fuori di questo Paese - aveva detto Portillo agli studenti - gli standard della pubblica amministrazione sono molto inferiori. Chiunque di voi abbia conseguito la maturità lo ha fatto studiando. Andate in qualsiasi altro Paese e quando avete la maturità è perché l'avete comperata o perché siete amici del ministro». L'atmosfera si è raggelata. Qualche sorrisetto nervoso, qualche espressione di sorpresa. Ma nulla ha fermato l'erede di Maggie. «Quando entrerete nel mondo degli affari - ha aggiunto, calcando la mano - otterrete contratti perché siete validi in ciò che fate. Andate in alcuni altri Paesi e otterrete contratti perché vostro cugino fa il ministro o perché avete passato una bustarella a qualche funzionario pubblico». «Un commento ridicolo», si è limitato ad osservare un portavoce del governo tedesco. Ed è stato il più misurato. «I livelli accademici da noi sono molto rigorosi e senz'altro non comperiamo i nostri diplomi», ha detto più seccato un portavoce dell'ambasciata giapponese a Londra. «Questa è buona», gli ha fatto eco dall'Aia, con una bella risata, un funzionario governativo olandese; e persino dalla Spagna («Non credo che sia stato uno dei suoi giorni migliori», secondo il deputato Isabel Tocino) e dal Brasile («La sua ambizione supera la sua intelligenza», ha detto l'ex ministro delle Finanze Antonio Deifirn Neto) non ci sono state che bacchettate sulle dita. Per Major, alla difficile ricerca di un recupero di popolarità, è stato un altro episodio da dimenticare, [f. gal.] Michael Portillo
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