Mezzogiorno di orrore a Sarajevo

Quasi 70 vittime, centinaia di feriti. I serbi: è un eccidio pianificato dai musulmani per accusarci Quasi 70 vittime, centinaia di feriti. I serbi: è un eccidio pianificato dai musulmani per accusarci Mezzogiorno di orrore a Sarajevo «Clinton, i morti ti ringraziano» ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Pezzi di carne umana immersi in un lago di sangue. Corpi orrendamente maciullati sparsi tra i banconi divelti del mercato. Ovunque urla di dolore e disperazione. Nella più terribile carneficina di Sarajevo dall'inizio della guerra, 66 persone sono state massacrate, mentre altre 150 sono rimaste ferite. Poco dopo il mezzogiorno di ieri una granata del calibro di 140 mm. è esplosa al centro del mercato principale della città. Le vittime della strage sono state dilaniate. I corpi mutilati sono stati ammucchiati sui camion mentre i soccorritori hanno trasportato all'ospedale di Kosevo decine di persone ferite. Tra singhiozzi e grida di dolore, uomini e donne in stato di choc hanno gridato al mondo il loro orrore: «Grazie Ghali, grazie Clinton». Accusati del mostruoso crimii serbi che assediano la capili bosniaca hanno ancora una a smentito di essere i re. msabili dell'attacco. «Si tratta di un eccidio pianificato dai musulmani alla vigilia delle trattative di pace per incolpare i serbi e far saltar i negoziati», ha dichiarato il leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic. A sua volta il gen. Milovanovic, numero due dell'esercito serbo, ha minacciato che i serbi bloccheranno tutti i convogli umanitari diretti a Sarajevo e sospenderanno la loro collaborazione con i Caschi blu se verranno accusati del massacro. «Chiediamo che venga immediatamente istituita una commissione d'inchiesta con esperti serbi, musulmani e delle Forze di pace dell'Onu», ha detto il gen. Milovanovic. «Gli esperti dovranno riunirsi domani mat¬ tina alle 8 per gli accertamenti balistici e la loro attività dev'essere filmata e il filmato dev'essere dato ai giornalisti stranieri». Gli esperti dell'Onu, dopo un primo sopralluogo, non sono stati in grado di determinare la provenienza della granata. Soltanto poche ore prima, i serbi avevano negato la propria responsabilità per la strage di venerdì in cui sono state uccise nove persone. «E' stato accertato che le tre granate sparate sul quartiere di Dobrinja sono state sparate dalle postazioni serbe», ha invece dichiarato il nuovo comandante dei Caschi blu stazionati in Bosnia, il generale britannico Michael Rose. «E' inaccettabile che si possa bombardare sistematicamente la popolazione civile. I responsabili dovranno rispondere di questi atti criminali», ha detto il gen. Rose. Subito dopo la strage di ieri, i musulmani hanno abbandonato i colloqui tra le parti che erano in corso all'aeroporto di Sarajevo. Il presidente bosniaco Izetbegovic ha inoltre messo in dubbio la partecipazione della sua delegazione alle trattative di Ginevra il 10 febbraio prossimo. Con un convoglio organizzato dalla Comunità ebraica, 300 persone sono state allontanate ieri dalla capitale bosniaca, tra cui 116 ebrei, mentre gli altri sono croati e serbi. Nel frattempo il leader serbobosniaco Karadzic ha rilasciato un'intervista alla Cnn, in cui accusa i musulmani di avere inscenato, «come sempre alla vigilia delle trattative di pace», il massacro al mercato, «Loro vogliono a tutti i costi l'intervento militare contro le nostre forze. Per questo vogliamo una commissione di esperti», ha detto Kara¬ dzic. Alla domanda di quali prove dispone per incolpare i musulmani, Karadzic ha risposto: «Prima di tutto il nostro esercito è disciplinato, poi le immagini hanno chiaramente mostrato che si è trattato di un'esplosione e che non c'è stato nessun bombardamento. Se fosse accertato che sono stati i serbi, chiederei la massima pena per i responsabili». Secondo Karadzic, la guerra in Bosnia continua perché Stati Uniti e Germania appoggiano i musulmani e li incitano a combattere. «I musulmani hanno 300 mila soldati armati, di cui 50 mila nella sola Sarajevo. Noi siamo costretti a difendere le nostre case e le nostre famiglie. Se i miei uomini sparano con l'artiglieria contro la città è perché hanno paura di essere massacrati». Ingrid Badurìna