Gli Usa. punire i colpevoli

Il Belgio invoca un blitz, Francia e Gran Bretagna frenano Il Belgio invoca un blitz, Francia e Gran Bretagna frenano Gli Usa: punire i colpevoli «Inchiesta Onu, poi colpiremo» WASHINGTON. Nel chiedere ieri sera che le Nazioni Unite «indaghino urgentemente» sul massacro perpetrato ieri a Sarajevo per appurare chi ne sia il responsabile, il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton ha ammonito: «Non escludiamo niente». E in un comunicato diramato dalla Casa Bianca ha aggiunto: «Ho dato istruzioni al segretario di Stato Christopher di prendere contatto con i nostri alleati in Europa e con le Nazioni Unite sulla situazione, e sui passi opportuni da compiere». Come Christopher «ed il ministro della difesa Perry hanno dichiarato - dice il comunicato presidenziale - noi non escludiamo niente». Da parte sua Christopher ha affermato di non escludere un attacco aereo della Nato una volta individuati i responsabili. «Insistiamo per una immediata azione dell'Onu - si legge in una sua comunicazione resa nota a Washington - per determinare la responsabilità di questo attacco. Noi non escludiamo azioni aeree della Nato una volta che sia stata chiarita la responsabilità». Christopher afferma di avere già parlato dell'attacco con il collega britannico Douglas Hurd e di avere intenzione di consultare altri alleati nel corso di questo fine settimana. A Monaco di Baviera, dove è giunto nel pomeriggio per una conferenza internazionale, William Perry ha detto che se continueranno i massacri nella capitale bosniaca assediata, l'eventualità di bombardare le postazioni serbe circostanti «sarà certamente presa in considerazione». Ricordando che «Clinton ha già affermato che non censentirà lo strangolamento di Sarajevo», Perry ha aggiunto che «se l'ultima azione venisse vista come uno strangolamento che non possiamo prevenire, certamente prenderemmo in considerazione attacchi aerei». Il ministro della Difesa britannico Malcolm Rifkind, che partecipa alla medesima conferenza a Monaco, ha messo in dubbio la possibilità di un intervento militare per porre fine al conflitto. Il resto del mondo, ha detto, «non può inviare eserciti in una guerra civile». Due prese di posizione a favore di un attacco, più nette di quelle americane, vengono da due piccole nazioni europee, il Belgio e la Danimarca. Il governo di Bruxelles ha chiesto ieri all'Onu di dare il via a attacchi aerei della Nato contro le postazioni di artiglieria serbo-bosniache dopo l'ennesima strage. La richiesta è stata fatta dal ministro degli Esteri Willi Claes al segretario Boutros Boutros-Ghali. Claes ha aggiunto più tardi, parlando alla televisione privata Rtl-Tvi, che Ghali è già «sufficientemente armato dal punto di vista giuridico per permettere bombardamenti selettivi su Sarajevo». Dopo un attacco aereo, ha am¬ messo Claes, «i serbi potrebbero cercare di vendicarsi sui caschi blu, ma io non vedo più altre strade». Secondo il ministro degli Esteri danese, Niels Helveg Petersen, le possibilità di pacificare l'ex Jugoslavia non sono mai state più basse di adesso, mentre «rimane praticabile una soluzione militare». In ogni caso, ha ammesso Helveg Petersen, tutte le parti belligeranti «violano i diritti dei civili, e nessuna di esse ha la volontà politica di arrivare alla pace». La Francia ha condannato «col massimo vigore» la strage avvenuta ieri, esprimendo «orrore e indignazione per questi atti odiosi». Ma fonti del ministero degli Esteri hanno indicato da Parigi che «la Francia rimane convinta che solo i negoziati permetteranno di trovare una soluzione accettabile per tutti i popoli che vivono in Bosnia». Dopo le aspre polemiche pubbliche della settimana scorsa su come riportare la pace in Bosnia, Stati Uniti e Francia hanno deciso ieri di dare vita a un gruppo di lavoro congiunto per arrivare in via riservata a una linea comune, se possibile prima della ripresa dei negoziati di pace il 10 febbraio a Ginevra. Funzionari americani e francesi, secondo quanto scriveva ieri il New York Times, hanno fissato un primo incontro per la prossima settimana, te. st.] Feriti vengono scaricati da un'autoblindo dei caschi blu [fotoansaepa]

Persone citate: Bill Clinton, Boutros Boutros-ghali, Clinton, Douglas Hurd, Ghali, Helveg Petersen, Malcolm Rifkind, Niels Helveg Petersen, Willi Claes, William Perry