Progressisti in lite sulle candidature

Ad: i partiti facciano un passo indietro Ad: i partiti facciano un passo indietro Progressisti in lite sulle candidature «Siamo qui corno osservatori. Niente di più» annunciano Barrerà, AndniGtt.o e Peisino, i tre di Alleanza democratica che rappresentano il movimento al «Tavolo progressista». Luciano Manghi (Cristiano sociali) chiede che il 60 per cento dei candidati sia scelto fuori dai partiti. E in via Po 7, al contro dogli eurodeputati pds, la trattativa per le candidature s'è avviata zoppa. «Polemiche? Nessuna» assicura Luciano Marengo, capogruppo della Quercia in Regione. Ma dietro al fair play, il malumore è palpabile. «I partiti devono fare un passo indietro» insiste Barrerà. «Ad» ce l'ha con le troppe candidature del «vecchio sistema», che si chiamino Bertinotti o Rizzo, Viale o Chiamparino. Rizzo risponde dalla sede di Rifondazione: «Bertinotti è nuovissimo, non ha mai fatto il deputato. Basta con queste polemiche». 1 candidati della falce e martello sono stati votati all'unanimità: Bertinotti, Rizzo, Azzolina e Renzacci pei la Camera, Maria Grazia Sestero, Rosalba Molineri e Manzi per il Senato. Rizzo: «Se c'è da dire basta, incominciamo a dirlo ai partitini. Rifondazione nel '92 ha eletto 4 parlamentari, nel giugno scorso è risultata il primo partito del fronte progressista. Per battere il centro e la destra c'è bisogno del voto di tutti. Ma partendo dai consensi ottenuti». Acque agitate tra gli ambientalisti: «Il candidato verde deve essere della coalizione che a giugno ha sostenuto Castellani» dice Tricarico (Sole che ride), sostenitore della candidatura di Silvio Viale. Ma Alleanza verde (ossia il grappo che a giugno si schierò con Novelli) punta su Laura Cima o Cavaliere. Altro contrasto è nato tra il se¬ gretario del pds Chiamparino e il capogruppo della Rete Tartaglia. «Il movimento di Orlando non può pretendere due posti in città per Novelli e lo stesso Tartaglia» ha detto l'esponente della Quercia, ma pare che Novelli chieda proprio un collegio torinese, quel Borgo S. Paolo nel quale abita e dove ha trascorso la vita. Tra tira e molla, entrate e uscite: la trattativa-maratona di ieri in via Po si è conclusa con il rinvio a stasera alle 20. Ieri sera gli uomini di Occhetto ne hanno discusso nel comitato federale mentre i verdi sono partiti per l'assemblea di Riccione. Il chiarimento nel polo progressista potrebbe slittare a lunedì. Precisazione del professor Ossola. Indicato come candidato da «Ad», dice: «Ho avuto la notizia dal giornale. E per mezzo dello stesso manifesto il desiderio di restare, come sono, docente a Palazzo Nuovo». Se a sinistra si discute ancora, al centro i partisti di Segni hanno definito il team: scendono in campo Zanalda, Manassero, Cirelli e De Michela. «Bocciati» l'onorevole Sartoris, Montabone, l'aclista Reburdo e Mensa. Giochi fatti all'estrema destra. Gli esponenti di Alleanza nazionale (ex msi) sono già in strada con i banchetti per la raccolta delle firme. Tra i candidati gli uscenti Martinat e Pozzo, il segretario provinciale Ghiglia, l'ex consigliere regionale Marta Minervini, l'ex vicecapogruppo in Comune Antinoro, Ludovico Boetti-Villanis e Gaetano Majorino. Nome nuovo per Torino, l'avvocato Forchino, presidente della centrale del Latte e, per Ivrea, il notaio Presbitero. Giuseppe Sangiorgio A sinistra, Luciano Marengo del pds. Sopra, Dino Barrerà di Alleanza democratica

Luoghi citati: Ivrea, Ossola, Riccione, Torino