Per Elisa il trapianto di midollo

Riuscito intervento al Regina Margherita: appello dei medici per trovare donatori Riuscito intervento al Regina Margherita: appello dei medici per trovare donatori Per Elisa il trapianto di midollo La bimba, tre anni, colpita da rara malattia Elisa ha tre anni, è una bimba abruzzese affetta da una rarissima malattia congenita del metabolismo, che uccide i fanciulli prima che diventino adolescenti. Per cercare di salvarla, i medici dell'ospedale Regina Margherita hanno giocato l'ultima carta: l'hanno sottoposta a un trapianto di midollo osseo. La piccola ora è ricoverata in una cameretta sterile del Centro trapianti del professor Enrico Madon, assistita giorno e notte dalla nonna: forse guarirà. Il morbo che affligge la bimba si chiama «Sanfilippo»: deteriora il sistema nervoso centrale. Dopo aver provocato un grave ritardo psichico, il progredire della malattia causa danni cerebrali irreversibili e uccide i bambini «ancora in età pediatrica», come dicono i medici. Il Regina Margherita è il solo ospedale in Italia a sottoporre a trapianto questi piccoli pazienti: «Tentiamo di salvarli in questo modo», spiega Roberto Miniera, responsabile del Centro trapianti. «E' la sola arma di cui disponiamo per cercare di aiu¬ tarli a crescere». Il donatore che ha regalato a Elisa una possibilità di salvezza è cuneese. «Donare il midollo osseo è abbastanza semplice e quasi indolore», dice il medico, docente universitario di terapia pediatrica. «Pochi lo sanno, e pochissimi si rendono disponibili a farlo: un milione e mezzo nel mondo, appena 50 mila in Italia». In Piemonte all'Associazione donatori midollo osseo (la sede di riferimento è a Villar Perosa) sono iscritte 7 mila persone: «Occorre unicamente sottoporsi a un esame del sangue. In caso di bisogno, il donatore viene contattato per ulteriori esami. Dopo un'anestesia si preleva il midollo dal bacino, usando una speciale siringa». Il midollo entra nell'organismo dei malati attraverso una vena, come nelle trasfusioni. La donazione non lascia tracce né ferite, non è neppure dolo¬ rosa: eppure al Regina Margheria cinque bambini sono in attesa di un trapianto. Sono malati di leucemia, di aplasia midollare o del raro morbo di cui è affetta Elisa, e rischiano di morire prima di aver trovato un donatore. «Hanno midollo compatibile - spiega ancora il professore - solo due persone ogni 100 mila. Tra fratellini, la probabilità sale a uno su quattro». Per i bimbi del Regina Margherita si cercano donatori anche all'estero. Ma finora per i cinque in lista d'attesa non si è trovato nessuno. Elisa tornerà a casa tra un mese. Prima del trapianto non parlava, aveva l'intelligenza e l'espressività di un bimbo molto più piccolo: di un anno appena. Per comprendere se l'intervento ha bloccato il progredire della malattia occorrerà attendere anni. «I precedenti - dice il professore - sono pochissimi. In qualche caso, questi bambini muoiono ugualmente. A volte, però, ce la fanno». Giovanna Favro Il professor Roberto Miniera responsabile del centro trapianti del Regina Margherita ha eseguito l'intervento che forse salverà la vita alla piccola Elisa, 3 anni

Persone citate: Enrico Madon, Giovanna Favro, Roberto Miniera, Sanfilippo

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Villar Perosa