«Gli organizzatori? Di noi se ne fregano»

«Gli organizzatori? Di noi se ne fregano» IL CAMPIONE BOLOGNESE «Gli organizzatori? Di noi se ne fregano» ROMA. Alberto Tomba, in una intervista che apparirà sul prossimo numero di «Panorama», ha puntualizzato che non intende ritirarsi «prima di un anno o due» mentre ha confermato che non si cimenterà più in prove veloci. «Mi domandano perché non faccio più SuperG o discesa libera - afferma il campione -: avete visto cos'è successo a Josef Polig e Patrick Holzer sulla pista di Wengen? Roba da matti. I "vecchietti" (gli organizzatori n.d.r.) prendono il grano per portare una gara in un posto e poi se ne fregano. Tanto siamo noi sciatori che facciamo le gare». Il campione azzurro aggiunge di essere «molto cresciuto» e di essere «più riflessivo e pacato degli spensierati tempi di Calgary». Esaurito il discorso-sicurezza, Tomba ha affrontato il probema del suo futuro senza sci, par¬ tendo dal fatto che lo affronterà senza un diploma in mano. «Certo che potevano darmelo - dice Tomba -; in fondo, agli scritti della maturità, avevo preso 6. Potrei fare ricorso, ma non ne ho voglia». Riguardo gli hobbies non dimentica quello per le armi («Ho sempre con me una Beretta M12 o una S92» e per le bottiglie di vino: «Ormai mi intendo più di rossi che di sci». Immancabile la domanda di carattere politico su cosa ne pensa della corsa degli sportivi a candidarsi alle prossime elezioni. «Io Berlusconi lo capisco - risponde Tomba ma non capisco i Baresi, Evani e Bordin che vogliono saltare dall'altra parte. So che c'è bisogno d'aiuto, ma io cerco di dare una mano all'Italia con quello che so fare, vincendo».

Persone citate: Alberto Tomba, Beretta, Berlusconi, Bordin, Evani, Josef Polig, Patrick Holzer, Tomba

Luoghi citati: Italia, Roma